La salute intestinale è cruciale per il benessere dell’intero organismo, in quanto proprio da lì partono le nostre difese immunitarie.

Una delle regole principali per tutelarlo è sicuramente garantire un adeguato apporto di acqua e nutrienti.
Tutto ciò che mangiamo, infatti, ha profonde ripercussioni sulla qualità della flora batterica. La raccomandazione principale è quella di intridurre nella propria dieta tanta frutta e verdura di stagione, scegliendo preferibilmente quella biologica, poiché l’assenza di pesticidi è di grande ausilio.

Nel dettaglio, vediamo insieme quali sono gli alimenti più indicati:

  • avena: ricca di fibre è ottima per regolarizzare le funzioni intestinali;
  • caco: ottimo per combattere le infiammazioni;
  • carciofi crudi: oltre a combattere le infezioni intestinali, aiutano in caso di diarrea cronica;
  • carota: regolarizza l’intestino e aiuta la cicatrizzazione della mucosa; quella nera, in particolare, contiene antiossidanti che, grazie alle fibre, sono assorbiti nel colon, dove svolgo un’azione antitumorale;
  • cavolo: vanta proprietà cicatrizzanti e antinfiammatorie;
  • mela: depurativa ed efficace contro i disturbi intestinali;
  • mirtillo: antisettico e utile a contrastare fermentazioni e dissenteria;
  • miso: ovvero un derivato della soia, che è ricco di fermenti utili al benessere gastrointestinale;
  • orzo: rinfrescante ed emolliente, favorisce il transito intestinale;
  • patata: possiede un effetto emolliente per le mucose, favorisce la funzionalità dell’intestino e combatte stipsi ed emorroidi;
  • riso: quello integrale è antifermentativo e anticolitico, contiene poi tricina, una sostanza che contrasta la sintesi degli eicosanoidi;
  • grano saraceno: ricco di antiossidanti, è fortemente antinfiammatorio;
  • semi di lino: anche loro ricchi di fibre e antiossidanti, vanno macinati al momento dell’uso con una macinacaffè e aggiunti a yogurt, frutta, insalate o altro.

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Secondo il comune sapere, le ricette tradizionali devono essere bandite dalle nostre tavole per poter restare in salute, poiché giudicate spesso troppo pensati e caloriche.

Tuttavia, analizzando le caratteristiche nutrizionali di queste ricette, si può affermare che in realtà non c’è nulla di male nell’utilizzarle, anzi, ciascuna proposta, attraverso qualche piccolo accorgimento, può essere indicata in tanti casi specifici.

La carbonara ad esempio, può essere cucinata senza far soffriggere l’olio extravergine di oliva con il guanciale, evitando quindi di utilizzare due grassi diversi. Detto ciò, questo piatto diventa così un elemento molto utile in tutti i casi di recupero muscolare/energetico ed indicato per un lento ed equilibrato assorbimento degli zuccheri. Infatti, dopo un bel piatto di carbonara, se cucinata adeguatamente, non vi è un rapido innalzamento della glicemia, creando un bilanciamento perfetto per chi ha problemi di diabete.

La polenta è invece un piatto che permette un buon ricarico di carboidrati, senza particolare affaticamento dei reni. Infatti, viene comunemente preparata con farina di mais, priva di glutine. Ed è proprio la mancanza di glutine che fa di questo piatto, un primo adatto, non solo a tutti i soggetti con problematiche di sensibilità al glutine, ma anche nei casi di ritenzione dei liquidi di origine renale. Inoltre, mangiare polenta è utile per rendere più fluido lo scorrimento del metabolismo.

I “fagioli con le cotiche” è un piatto molto strutturante ed energizzante, ma non per questo poco saluta: le cotiche di maiale erroneamente considerate molto spesso grasse; in realtà contengono prevalentemente collagene ed elementi fibrosi, ovvero costituenti naturali della cute. Quindi, questo alimento è da considerarsi un ottimo integratore di collagene, utile al corpo umano per tutti gli annessi fibrosi, come cappelli, unghie ed ovviamente pelle.

Purtroppo, molto spesso, i regimi nutrizionali proposti fino ad oggi, hanno condizionato l’opinione pubblica nel pensare che, per mangiare bene, si debba per forza rinunciare a qualcosa, seguendo un regime alimentare privativo, e basato sull’idea che per dimagrire sia necessario allontanarsi dal piacere del gusto.

Per questo motivo, è importante avviare percorso di rieducazione alimentare, grazie al quale si può capire il vero ruolo che l’alimentazione assume nella nostra quotidianità: l’apporto energetico giornaliero deve essere adeguato al consumo calorico, e all’interno della propria dieta devono essere presenti tutti i principi nutritivi che permettono di ricavare benefici per la salute.

Pertanto il modo più semplice e sicuro per poter assimilare, nelle giuste quantità, tutte le sostanze nutritive necessarie al buon funzionamento del nostro organismo, è quello di variare gli alimenti assunti e abbinarli nella maniera più opportuna.

In particolare, il variare i cibi permette di:
•  Evitare squilibri nutrizionali e metabolici.
•  Spezzare la monotonia dei pasti sempre uguali e soddisfare maggiormente il gusto.
•  Diminuire il rischio di insorgenza di alcune tipologie di tumori.
•  Non dover ricorrere ad integratori di vitamine, minerali o altre sostanze.

Le restrizioni che si sono rese necessarie in questi giorni per evitare la diffusione dell’infezione da Coronavirus, possono causare alimentazione squilibrata e sedentarietà eccessiva, mettendo a dura prova il nostro organismo.

Gli effetti di uno stile di vita sedentario sulla salute influiscono sul rischio di contrarre numerose malattie:

  • sovrappeso e obesità;
  • diabete e patologie metaboliche;
  • ipertensione e patologie cardiovascolari come l’infarto;
  • ictus;
  • osteoporosi;
  • artrosi;
  • tumori;
  • malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson;
  • ansia e depressione.

Questo perché con una cronica sedentarietà il corpo umano va incontro ad una vera e propria regressione motoria, ovvero ad una progressiva perdita di capacità funzionali, che non sono solo a carico dei muscoli ma anche di cuore, polmoni, vasi sanguigni, nervi, ossa, produzione di ormoni e neurotrasmettitori.

Ovviamente l’attività fisica non rappresenta un sostituto di eventuali terapie necessarie per patologie in atto, ma è un potente e indispensabile fattore preventivo.

Quindi il nostro consiglio è quello di dedicare almeno 30 minuti al giorno al movimento: esistono infatti, numerosi esercizi da poter svolgere anche tra le mura domestiche, come stretching, cyclette, tapis roulant e salto con la corda.

Inoltre, soprattutto in questo periodo è fondamentale praticare attività motorie anche per tutelare il benessere della mente:  è efficace per gestire lo stress, rendere attiva la psiche e reagire al senso di costrizione e alla frustrazione, che la situazione attuale può generare.

L’acqua è uno dei componenti principali del nostro corpo ed è fondamentale assumerla per eliminare le tossine dagli organi vitali e per il trasporto dei nutrienti verso le cellule. Inoltre, l’acqua serve anche per mantenere il corretto equilibrio dell’umidità delle mucose delle vie aeree favorendo così le difese immunitarie.

La disidratazione dell’organismo consegue quindi un malfunzionamento del corpo umano, provocando affaticamento e senso di stanchezza.

 

Nello specifico, i benefici di una corretta assunzione di liquidi servono a:

  • rinforzare le difese immunitarie, in quanto favorisce la difesa da raffreddori e malanni stagionali, oltre a prevenire l’accumulo di sali a livello dei reni, che potrebbero causare, in chi è predisposto, la formazione di calcoli. Inoltre bere acqua durante la giornata aiuta a mantenere la corretta densità del sangue per evitare complicazioni a livello cardiovascolare, ma è utile anche alle ossa aiutando a mantenerle in forma e a prevenire l’artrite;
  • mantenere la concentrazione, poiché bere un bicchiere d’acqua aiuta anche a migliorare le nostre capacità cognitive, rende più concentrati e attenti;
  • recuperare energie e sfruttarle al meglio, aiuta a ridurre la sensazione di fatica e stanchezza;
  • depurare e digerire, l’acqua rende possibile l’eliminazione delle tossine e dei materiali di scarto che si accumulano durante le giornate. A livello digestivo, apportare il giusto quantitativo d’acqua al giorno, aiuta a regolarizzare l’intestino, alleviando anche problemi di stitichezza;
  • stimolare il metabolismo, poiché non solo regola lo stimolo dell’appetito e a favorisce il senso di sazietà, ma permette un maggiore consumo di calorie;
  • allenarsi al meglio, per gli sportivi è fondamentale bere i 2 litri giornalieri d’acqua perché questa alimenta i muscoli di energia. E’ per questo che si consiglia di bere prima dell’allenamento perché fra gli altri benefici dell’acqua c’è quello di ridurre il rischio di crampi, fatica e distorsioni. Attenzione però a non bere acqua troppo fredda e a reintegrare i liquidi dispersi dopo l’allenamento;
  • prevenire il mal di testa, non tutti sanno che la causa più comune del mal di testa è la disidratazione, soprattutto quando l’organismo è affaticato;

Inoltre, l’acqua oltre ad essere un alleato della salute, lo è anche per la bellezza: l’idratazione per la pelle del viso e del corpo arriva dall’esterno grazie a creme e fluidi, ma soprattutto dall’interno. Bere acqua aiuta a rigenerare le cellule, prevenire la formazione delle rughe d’espressione ed eliminare le tossine e i batteri accumulati, rendendo la pelle elastica e luminosa.

La fame nervosa è un disturbo alimentare che può interessare qualunque soggetto, ma che in genere riguarda le persone che si trovano nella fascia di età compresa tra i 16 e i 40 anni. Numerose statistiche affermano che i soggetti di sesso femminile sono quelli maggiormente interessati dal disturbo in questione.

Questa condizione, in cui subentrano fattori psichici, ti spinge a mangiare in modo automatico, compulsivo e malsano. Solitamente, infatti, i cibi in cui si trova conforto sono molto calorici.

Le cause scatenanti possono essere diverse, ma le più comuni sono le sensazioni di:
delusione;
rabbia;
tensione e agitazione;
ansia;
stress.

In queste circostanze, ci si ritrova ad utilizzare l’assunzione di cibo come arma per fronteggiare e placare il disagio derivante da tali situazioni emotive.

La fame nervosa non può solo portare a un aumento di peso, ma contribuisce in modo importante a causare diverse malattie, come ad esempio diabete, infarto e ictus.
Inoltre, la maggior parte delle persone vive i chili di troppo come un disagio psicologico.

Quindi, come difenderci in maniera naturale?
Indubbiamente la prima cosa da fare è quella di lavorare sulle proprie emozioni e sensazioni, imparando con il tempo a gestirle.
Tuttavia esistono delle strategie per iniziare a contrastare il problema: un modo semplice e efficace per evitare l’eccesso di cibo è concentrare la dieta su alimenti sani e preparati in casa.
Cerca di limitare il consumo di farina bianca, alternandola alle farine integrali; di mangiare con moderazione tutto ciò che è ricco di grassi e zuccheri, e ovviamente le carni lavorate e trasformate.

Seguire una dieta di questo tipo fornirà un senso di sazietà maggiore per unità calorica. In questo modo, sarà più naturale escludere automaticamente tutti gli altri cibi che ti portano a mangiare anche quando non hai fame.

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L’intolleranza al lattosio è una condizione in cui il consumo di latte e latticini provoca disturbi gastrointestinali come gonfiore, dolore crampiforme e saltuaria diarrea. Ciò è dovuto alla mancanza o alla riduzione degli enzimi necessari per la corretta digestione del lattosio, ovvero dello zucchero contenuto nel latte e nei suoi derivati.

Questi enzimi, detti lattasi, sono deputati alla scissione del lattosio nei due zuccheri che lo costituiscono: il galattosio, essenziale per la formazione delle strutture nervose nei bambini; ed il glucosio, che rappresenta il substrato energetico primario dell’organismo. Infatti, per essere digerito, il lattosio deve necessariamente essere scisso in queste due unità più semplici.

Tuttavia, in alcuni casi, l’intolleranza al lattosio può essere dovuta non tanto alla carenza di lattasi, quanto a quella degli enzimi necessari alla digestione delle proteine del latte.

Questo disturbo, che si stima interessi circa il 40% degli italiani, può essere di origine genetica, e dunque comparire già dall’infanzia, oppure manifestarsi in età adulta.

I principali sintomi possono essere:

  • meteorismo;
  • flatulenza;
  • gonfiore;
  • dolori addominali;
  • diarrea;
  • stitichezza.

Per quanto riguarda l’alimentazione è importante garantire all’organismo un adeguato sostegno, in grado di compensare la mancanza di questo alimento.

Ad esempio si può fronteggiare l’intolleranza al lattosio scegliendo prodotti a base di soia: il latte di soia è ricco di amminoacidi essenziali e ci permette di assumere una buona quantità di vitamine del gruppo B, A ed E. Inoltre contiene pochi carboidrati e grassi saturi, ed ha un apporto calorico molto basso.

Eliminare latte e derivati dalla nostra alimentazione potrebbe causare una carenza di vitamina D e calcio, per questo motivo, si raccomanda soprattutto l’assunzione di verdure a foglia verde, come gli spinaci, e si consiglia di aumentare il consumo di pesce e uova.

Ma per creare un programma alimentare che rispetti le proprie esigenze e che garantisca il benessere, la salute e la sicurezza del nostro corpo, nei casi di intolleranze è fondamentale rivolgersi ad un professionista in grado di creare un percorso specifico e personalizzato.

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Nella scelta di un alimento, i sensi giocano sempre un ruolo fondamentale!

Anche se finora non abbiamo mai prestato molta attenzione al colore degli elementi perché, magari, ritenuta un’analisi superficiale, numerosi studi dimostrano che i pigmenti che colorano frutta e verdura, non hanno solo una funzione visiva, ma producono anche effetti benefici per tutto l’organismo.

 

In base al loro colore, infatti, svolgono azioni diverse:

  • Rosso: tutte le verdure e la frutta di colore rosso svolgono azioni protettive nei confronti del cuore, rafforzano la memoria e proteggono le vie urinarie. Ad esempio, il pomodoro contiene un antiossidante che aiuta a prevenire alcune forme tumorali e aiuta a ridurre le infiammazioni cardiovascolari;
  • Giallo-arancio: questi alimenti rinforzano gli occhi, il cuore e in generale tutto il sistema immunitario, grazie anche alla presenza della vitamina C e vitamina A;
  • Verde: l’azione protettiva di insalate, zucchine, piselli, asparagi, broccoli, cavoli, ecc. si concentra sulle ossa, denti e occhi. Inoltre, proprio quei fitonutrienti che danno il colore verde aiutano a ridurre lo stress oltre che prevenire numerose forme di tumore;
  • Viola: le melanzane, i fichi, l’uva, le prugne, le more, i mirtilli aiutano il corretto funzionamento della circolazione sanguigna e svolgono un’importante azione contro le malattie circolatorie;
  • Bianco: a questa categoria appartengono cipolle, aglio, scalogno, finocchi, pesche bianche ecc. i cui fitonutrienti favoriscono una corretta assimilazione dei grassi contenuti negli alimenti e, quindi, a combattere il colesterolo.

 

L’importanza dei colori a tavola non riguarda solo la qualità e la varietà del cibo che assumiamo, e quindi delle sostanze in esso contenute che riusciamo ad assimilare, ma sembrerebbe che il colore sia in grado di influenzare il nostro cervello anche sulle quantità: associare alimenti di un certo colore influenzerebbe infatti il nostro senso di fame o di sazietà, spingendoci quindi a mangiare di più o di meno, con maggiore gusto o controvoglia.

Per questo motivo,  i nutrizionisti consigliano 5 porzioni tra frutta e verdura al giorno, che dovrebbero essere costituite proprio da una porzione di ciascun colore: bianco, giallo, rosso, viola e verde.

Ogni cibo ha proprietà terapeutiche diverse e specifiche per ogni funzione del nostro organismo che, se combinate nel modo corretto, ci permettono di raggiungere uno stato di benessere fisico e mentale.

 

Esiste una differenza fondamentale tra perdere peso, ed avere invece un dimagrimento efficace e sicuro: nel primo caso, si presenta una perdita di massa magra e, anche se all’inizio il fisico apparirà più snello, in realtà non si trae alcun beneficio per il nostro corpo; con un corretto dimagrimento, al contrario, avremo un aumento della massa magra a discapito di quella grassa, ottenendo un corpo tonico, sano e che gode di ottima salute.

Per comprendere a pieno questo concetto e necessario fare un’ulteriore distinzione: quella tra massa grassa e massa magra.

Per massa magra si intende il nostro tessuto muscolare, ricco di acqua (circa il 60%),  in grado di influenzare notevolmente il metabolismo in quanto, più muscoli abbiamo, più calorie riusciamo a bruciare anche a riposo;

per massa grassa invece, intendiamo il tessuto adiposo che va tenuto sotto controllo per preservare il benessere del nostro organismo. Tuttavia, una certa quantità di grasso è necessaria sia come scorta energetica, sia per il buon funzionamento dei processi fisiologici.

Per ottenere un dimagrimento giusto ed efficace bisogna innanzitutto seguire una corretta alimentazione, che non significa smettere di mangiare, ma piuttosto prediligere cibi sani a cibi grassi e poveri di nutrienti indispensabili per il nostro organismo.

Per questo scegliere la dieta adatta a te è il primo requisito per avere successo, una dieta personalizzata, cioè basata su:

  • stile di vita;
  • costituzione fisica;
  • peso;
  • età;
  • fabbisogno calorico;
  • preferenze alimentari.

E’ efficace perché studiata esattamente sui tuoi bisogni. In più, una dieta tarata sulle tue necessità è più facile da seguire perché non sarà mai eccessivamente privativa.

È fondamentale bere almeno due litri d’acqua al giorno, poiché, un regime alimentare scorretto, proibitivo e povero di liquidi porta come unico effetto la disidratazione dei tessuti che si manifesta con pelle secca, inestetismi e cellulite.

Inoltre è importante introdurre anche l’attività fisica! Fare sport, ginnastica, ma anche solamente svolgere attività quotidiane come camminare o andare in bicicletta, aiuta a sentirsi meglio, riducendo lo stress, tonificando i muscoli e aiutando il sonno notturno. Muoversi è infatti una delle chiavi per prendersi cura di sé, un modo per migliorare, sin da subito, la qualità della propria vita.

 

Rivolgiti al Dott. Giuseppe Pisano per cerare un percorso dedicato a te!

Seguire diete ipocaloriche molto restrittive, alternandole a periodi di regime libero e incontrollato, porta il tuo peso a diminuire ed aumentare. Questa oscillazione prende il nome di effetto yo-yo.

All’origine dell’effetto yo-yo c’è quindi sempre una dieta dimagrante troppo privativa, a cui segue un aumento di peso non appena si torna a mangiare normalmente. Le cause possono essere di varia natura, fisiologiche ma anche psicologiche.

Quando si cerca di dimagrire seguendo una dieta troppo restrittiva, il corpo rallenta le sue attività per economizzare le energie, ovvero tende a conservare le riserve di grasso e a bruciare di meno. Questo ha effetti negativi sul metabolismo, che dopo una dieta molto squilibrata rallenta: ci porta a riprendere rapidamente peso una volta tornati ad un regime alimentare normocalorico e rende, inoltre, sempre più difficile dimagrire anche in futuro.

Il microbioma intestinale e le sue alterazioni giocano un ruolo cruciale nel determinare l’effetto yo-yo: si tratta di un insieme di microrganismi che popolano il nostro intestino che è in grado di compromettere il benessere del nostro organismo, se non è in equilibrio.

Anche gli ormoni possono renderci più esposti a nuovi aumenti di peso dopo una dieta, poiché regolano l’appetito.

Tra le cause dell’effetto yo-yo ci sono anche ragioni psicologiche, in particolare la cosiddetta “alimentazione emotiva”, che porta a mangiare in modo incontrollato non per esigenze nutrizionali ma come risposta a un’emozione negativa, come rabbia, noia, tristezza.

Per combattere questo fenomeno è quindi importante rivedere le proprie abitudini alimentari e la propria idea di dieta, modificando il proprio approccio con il cibo, in modo da restituirgli il suo giusto ruolo.

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Il limone è un frutto che ha ottime proprietà e benefici.

Innanzitutto è in grado di potenziare il sistema immunitario, contrastando quindi i malanni stagionali. Ad esempio bevendo una miscela di succo di limone e miele, è possibile attenuare il bruciore della faringe infiammata.

Il succo di limone svolge un’azione contrastante nella crescita batterica; questa è molto utile soprattutto nella conservazione alimentare, ma sembra vantare una discreta selettività sui ceppi nocivi all’interno dell’intestino.
Nel succo di limone, inoltre, sono presenti vitamine e flavonoidi, entrambi dotati di uno spiccato potere antiossidante. Per questo motivo, si raccomanda l’utilizzo di questo alimento nella dieta per la cura di certe patologie o condizioni disagevoli.

È un valido alleato nella prevenzione dei calcoli renali, grazie all’aumento dell’escrezione di citrato nelle urine.
Importanti sono anche le sue qualità diuretiche poiché aumenta il tasso di minzione nel corpo, aiutandolo quindi a purificarsi. Le tossine vengono rilasciate in modo più veloce per aiutare a mantenere la salute del tratto urinario.
Incoraggia il fegato a produrre la bile, che è un acido richiesto per la digestione che risulta efficiente eliminando il bruciore di stomaco e la costipazione.

Il limone è uno degli alimenti più alcalini e diversamente da quanto bere acqua e limone ogni giorno riduce l’acidità totale del corpo.

Inoltre aiuta a combattere in modo naturale i radicali liberi e quindi a donare un aspetto più fresco; la vitamina C infatti aiuta a diminuire rughe e macchie, rendendo la pelle più luminosa e bella.

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