Abbandonare il piacere del gusto: necessario per stare in forma?

Secondo il comune sapere, le ricette tradizionali devono essere bandite dalle nostre tavole per poter restare in salute, poiché giudicate spesso troppo pensati e caloriche.

Tuttavia, analizzando le caratteristiche nutrizionali di queste ricette, si può affermare che in realtà non c’è nulla di male nell’utilizzarle, anzi, ciascuna proposta, attraverso qualche piccolo accorgimento, può essere indicata in tanti casi specifici.

La carbonara ad esempio, può essere cucinata senza far soffriggere l’olio extravergine di oliva con il guanciale, evitando quindi di utilizzare due grassi diversi. Detto ciò, questo piatto diventa così un elemento molto utile in tutti i casi di recupero muscolare/energetico ed indicato per un lento ed equilibrato assorbimento degli zuccheri. Infatti, dopo un bel piatto di carbonara, se cucinata adeguatamente, non vi è un rapido innalzamento della glicemia, creando un bilanciamento perfetto per chi ha problemi di diabete.

La polenta è invece un piatto che permette un buon ricarico di carboidrati, senza particolare affaticamento dei reni. Infatti, viene comunemente preparata con farina di mais, priva di glutine. Ed è proprio la mancanza di glutine che fa di questo piatto, un primo adatto, non solo a tutti i soggetti con problematiche di sensibilità al glutine, ma anche nei casi di ritenzione dei liquidi di origine renale. Inoltre, mangiare polenta è utile per rendere più fluido lo scorrimento del metabolismo.

I “fagioli con le cotiche” è un piatto molto strutturante ed energizzante, ma non per questo poco saluta: le cotiche di maiale erroneamente considerate molto spesso grasse; in realtà contengono prevalentemente collagene ed elementi fibrosi, ovvero costituenti naturali della cute. Quindi, questo alimento è da considerarsi un ottimo integratore di collagene, utile al corpo umano per tutti gli annessi fibrosi, come cappelli, unghie ed ovviamente pelle.

Purtroppo, molto spesso, i regimi nutrizionali proposti fino ad oggi, hanno condizionato l’opinione pubblica nel pensare che, per mangiare bene, si debba per forza rinunciare a qualcosa, seguendo un regime alimentare privativo, e basato sull’idea che per dimagrire sia necessario allontanarsi dal piacere del gusto.

Per questo motivo, è importante avviare percorso di rieducazione alimentare, grazie al quale si può capire il vero ruolo che l’alimentazione assume nella nostra quotidianità: l’apporto energetico giornaliero deve essere adeguato al consumo calorico, e all’interno della propria dieta devono essere presenti tutti i principi nutritivi che permettono di ricavare benefici per la salute.

Pertanto il modo più semplice e sicuro per poter assimilare, nelle giuste quantità, tutte le sostanze nutritive necessarie al buon funzionamento del nostro organismo, è quello di variare gli alimenti assunti e abbinarli nella maniera più opportuna.

In particolare, il variare i cibi permette di:
•  Evitare squilibri nutrizionali e metabolici.
•  Spezzare la monotonia dei pasti sempre uguali e soddisfare maggiormente il gusto.
•  Diminuire il rischio di insorgenza di alcune tipologie di tumori.
•  Non dover ricorrere ad integratori di vitamine, minerali o altre sostanze.