Secondo le statistiche, circa il 90% dei diabetici è affetto da diabete tipo 2. Insieme ai farmaci, è fondamentale agire sull’alimentazione e sull’attività fisica.
Il rischio di diabete aumenta con l’età, ma riguarda una fascia molto ampia di popolazione, e in particolar modo quella maschile. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, i diabetici nel mondo sono oggi più di 346 milioni, sono destinati a raddoppiare entro il 2030.
Dallo 0,5% dei giovani al 10% ed oltre degli over 65, fino agli ultra 75enni, per cui una persona su 5 viene colpita dal diabete: sono queste le ultime stime sui diabetici in Italia.
Tali stime, tuttavia, non includono i casi “sommersi”, ovvero il numero di diabetici che non sa di esserlo.
Il primo trattamento è farmacologico (insulina) per alcuni (con diabete di tipo 1), ma per la maggior parte di quelli con diabete di tipo 2 una alimentazione ben bilanciata, con l’apporto di tutti i nutrienti, è terapeutica e contribuisce a mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue.
I Fattori di rischio
Il diabete rappresenta una delle più comuni malattie metaboliche e consiste in un aumento del glucosio nel sangue (iperglicemia) e nell’incapacità da parte dell’organismo, di metabolizzare correttamente i carboidrati, a causa dell’insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas.
Il diabete ha diverse forme, di cui si riconoscono principalmente:
– Il diabete insulino-dipendente o di tipo 1: in questo caso, le cellule beta del pancreas che producono insulina sono distrutte completamente da un processo di auto-immunità;
– il diabete non insulino-dipendente o di tipo 2: in questo caso, la produzione di insulina da parte delle cellule beta è presente ma è inadeguata al fabbisogno, aumentato a causa del sovrappeso;
Il diabete tipo 2 è quello più comune e può essere scatenato da più cause, tra cui la predisposizione genetica, l’azione di fattori ambientali, il sovrappeso o l’obesità, o ancora una dieta sbilanciata.
La diagnosi corretta del diabete è molto importante perché nel tempo la malattia può causare complicanze anche importanti ai reni, alla retina, ai nervi periferici e al cuore.
Oltre ad un’adeguata terapia farmacologica, è importante agire anche sull’alimentazione, che in questo frangente gioca un ruolo di primaria importanza.
Dieta per diabete
La dieta ideale per il diabete non è complessa o restrittiva e può essere tranquillamente sostenuta. Si tratta di una dieta che ha lo scopo di fornire un apporto calorico giornaliero uguale a quello di una persona non diabetica (in assenza di sovrappeso), ma in più ha quattro importanti obiettivi:
1. il controllo glicemico
2. il raggiungimento ed il mantenimento del peso corporeo
3. la prevenzione ed il trattamento dei principali fattori di rischio cardiovascolare
4. il mantenimento di uno stato di benessere non solo fisico ma anche psichico.
Per cui, la dieta deve essere sempre personalizzata tenendo conto delle abitudini alimentari del soggetto e della famiglia, così come delle sue esigenze di vita di relazione.
Una attenzione particolare va poi riservata all’assunzione dei carboidrati, in un quantitativo non inferiore ai 130 e non superiore ai 300 g/giorno, che dovrebbero preferibilmente provenire da alimenti ricchi in carboidrati complessi e fibra alimentare, quali legumi, vegetali, cereali integrali e frutta.
L’importanza dell’attività fisica
L’esercizio fisico, soprattutto aerobico, è parte fondamentale del piano di trattamento del diabete e dovrebbe prevedere almeno 30 minuti di camminata al giorno (o altra forma di esercizio fisico) per un totale di tre ore di movimento la settimana.
Una regolare attività fisica, infatti, non solo aiuta a combattere lo stress, ma ha anche importanti effetti benefici sul metabolismo: migliora la sensibilità all’insulina, riduce i livelli di trigliceridi e di colesterolo cattivo (Ldl) a vantaggio di quello buono (Hdl), aiuta il controllo della pressione arteriosa e previene le malattie cardiovascolari..
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