Ogni persona ha il proprio modo di approcciare all’attività fisica e quindi al benessere. Durante il periodo delle festività natalizie, capita molto spesso di non riuscire ad allenarsi regolarmente e con la stessa intensità.
Può quindi succedere che si faccia fatica a riprendere poi gli stessi ritmi con la stessa frequenza.
Si tende quindi a rimandare gli allenamenti entrando in una sorta di “circolo vizioso” che ci rende sempre più faticosa la ripresa.

Spezzare questa catena il prima possibile è fondamentale per abituarci di nuovo agli standard precedentemente raggiunti, e perché no, superarli.
Ovviamente la ripresa deve essere graduale, in modo da non sforzare e quindi danneggiare il nostro corpo.

Ecco quindi dei semplici consigli che possono risultare utili.

Soprattutto in questo momento, l’obiettivo è quello di rompere dalla routine quotidiana a cui la sedentarietà e le restrizioni in atto ci costringono.

Fare attività fisica è importante soprattutto per liberarci dallo stress che il nostro organismo accumula. Come?

È necessario attivare la componente cardiovascolare per mettere in atto un ricambio di sangue e liberare intestino, stomaco e tutto il nostro organismo dalle tossine che immagazziniamo a livello fisico.

L’attività di tipo cardiovascolare comprende una camminata, una corsetta o, per le giornate in casa, lezioni ed esercizi specifici e mirati.

Questo tipo di attività è inoltre fondamentale anche per il nostro apparato respiratorio. I polmoni sono infatti organi spugnosi che necessitano di essere messi sotto sforzo, per evitare un ristagno anche a livello alveolare.

Quando non è possibile concedersi delle camminate sportive o dedicarsi al jogging, anche praticare yoga è un toccasana. L’approccio meditativo e olistico di questa disciplina aiuta a svuotare il “sacchetto” emozionale insieme a quello fisico.

È importante anche capire quale tipologia di approccio all’attività fisica si preferisce: ad esempio c’è chi preferisce allenarsi in gruppo, anche online, altri invece desiderano fare attività all’aperto, ci sono poi persone che si sono ben adattate allo spazio della propria casa e chi invece non si abituerà mai.
Insomma, oltre agli allenamenti adatti per ognuno, anche il luogo è un fattore specifico da considerare.

Per garantire il massimo della sicurezza e dell’efficacia dell’allenamento, la scelta migliore è sicuramente quella di rivolgersi ad un professionista.
Attraverso un programma personalizzato, studiato da un personal trainer qualificato, infatti, si può lavorare direttamente sui problemi specifici di ogni individuo, raggiungendo così i risultati in minor tempo, senza la preoccupazione di sforzare in maniera errata il proprio corpo.

Contattaci per maggiori informazioni.

Le arance sono tra gli agrumi più amati. Adatte per preparare succhi e spremute, sono ottime anche da gustare  semplicemente come frutti freschi. Ed è proprio il periodo invernale (da novembre a febbraio) il migliore per gustare questo frutto.

Le arance sono considerate dei frutti benefici per la salute soprattutto per la loro ricchezza di vitamina C, che ci aiuta nella prevenzione del raffreddore e dei malanni stagionali rafforzando il sistema immunitario, e favorisce l’assorbimento del ferro contenuto nei cibi vegetali.

Per il loro contenuto di potassio le arance sono considerate benefiche anche per il cuore e la circolazione.

Hanno proprietà antiossidanti, rinfrescanti e astringenti.

La loro ricchezza di fibre aiuta ad alleviare la stitichezza e a stimolare l’apparato digerente, aiutandolo nell’eliminazione delle tossine.

Sono ricche di carotenoidi, sostanze che contribuiscono a proteggere gli occhi e la vista.

Sono una fonte importante anche di altre vitamine e di sali minerali.

Ma andando nello specifico, possiamo analizzare tutti i benefici di cui possiamo godere, inserendo correttamente questo alimento all’interno della nostra dieta.

  • SALUTE CARDIACA. Numerosi studi, dimostrano che le arance prevengono i disturbi cardiovascolari grazie alla vitamina B1,utilissima per migliorare le funzioni cardiocircolatorie, ma anche grazie al potassio, minerale essenziale per il controllo della pressione sanguigna.
  • FUNZIONI INTESTINALI E ANTI-STRESS. Un consumo regolare di arance migliora le funzioni intestinali e contrasta lo stress, grazie alla presenza di acido folico, fondamentale soprattutto per le donne in gravidanza, poiché aiuta a ridurre la stanchezza fisica e mentale. Anche la presenza di calcio, le rende utili per i nervi, per le ossa e per i muscoli.
  • PREVENZIONE DEI TUMORI. La vitamina C, di cui le arance sono grande fonte, è nota come arma contro i radicali liberi ed i processi ossidativi. E il licopene, presente soprattutto nelle arance a polpa rossa, è un potente antitumorale, antinfiammatorio e protettivo per l’apparato cardiovascolare.
  • PREVENZIONE DELL’ANEMIA. Le arance non hanno un grandissimo contenuto in ferro, ma sono un’ottima fonte di acidi organici come l’acido citrico e ascorbico, che hanno la capacità di aumentare l’assorbimento del ferro dal tratto digerente.
  • PREVENZIONE DEI CALCOLI RENALI. Le arance sono una buona fonte di acido citrico e citrati, che si ritiene abbiamo un’importante ruolo nella prevenzione dei calcoli renali.
  • RAFFORZANO DENTI E OSSA. Grazie alla presenza di bioflavonoidi questo agrume rafforza denti, ossa e tendini.
  • RAFFORZANO LE DIFESE IMMUNITARIE. Bere una spremuta d’arancia al giorno aiuta a sostenere il sistema immunitario. Questo effetto è dovuto principalmente all’azione della vitamina C, che protegge dalle infezioni, stimola la formazione degli anticorpi rafforzando appunto il sistema immunitario.
  • EFFETTO DRENANTE. L’olio essenziale prodotto con la spremitura delle foglie e delle bucce è ricco di antiossidanti, tra cui l’esperidina, una molecola che ha effetti drenanti.
  • SALUTE DELLA PELLE. La vitamina C è, inoltre, un potentissimo antiossidante capace di aiutare a combattere i danni della pelle causati dall’esposizione solare e dall’inquinamento.

Scopri come inserire le arance all’interno della tua alimentazione, rivolgendoti al Dott. Giuseppe Pisano per creare un programma alimentare dedicato alle tue specifiche esigenze.

Cene, aperitivi e abbuffate in famiglia rappresentano un must durante le festività natalizie.
Sono tantissime, infatti, le occasioni che si presentano in questo periodo, che mettono alla prova il nostro desiderio di mantenere la linea.

A Gennaio arriva quindi il momento di fare i conti con la bilancia.
Innanzitutto, non bisogna essere troppo severi con se stessi: mettere su qualche chilo di troppo è molto frequente, l’importante è ritornare in carreggiata dopo le feste.

Il concetto di dieta viene spesso distorto nell’immaginario comune, poiché viene vista come una sorta di privazione del piacere del cibo, o nei casi più estremi viene associata al digiuno.

Tuttavia, seguire una dieta non vuol dire affatto questo, ma vuol dire seguire un regime alimentare sano, equilibrato e che soddisfi pienamente tutti i bisogni nutrizionali del nostro organismo.

Il segreto è quindi assumere la giusta dose di alimenti sani, contenenti il quantitativo di nutrienti appropriato.

Ci sono delle semplici regole generali che possono aiutarci a raggiungere il nostro obbiettivo.

Innanzitutto l’alimentazione dovrà essere varia e bilanciata.
I macronutrienti devono essere distribuiti attraverso i tre pasti fondamentali, composti da colazione, pranzo, cena e, se necessario, è bene aggiungere i due spuntini a metà mattina e al pomeriggio.

Sicuramente via libera a tanta frutta e verdura. Questi alimenti sono ricchi di sali minerali, vitamine e composti fitochimici che le caratterizzano in base al loro colore.
Fondamentale nei vegetali è la presenza di fibre, che servono a equilibrare le calorie assunte durante le feste e a ritornare presto in forma.
In questo contesto tra gli alimenti da privilegiare ci sono ad esempio le prugne , ottima fonte di fibra con effetto saziante, detossinante e che favorisce la digestione.
Anche l’arancia, come gli altri agrumi di stagione, è un ottimo alimento da consumare in questo periodo. Meglio privilegiare il frutto intero piuttosto che il succo poiché contiene più sali minerali e fibre, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri.

Le spezie giocano un ruolo fondamentale in una buona dieta post abbuffata, poiché aggiungono sapore ai cibi e forniscono importanti proprietà nutritive all’organismo. Curcuma, pepe e peperoncino forniscono una potente funzione anti-infiammatoria, utilissima per depurarsi e in grado di aumentare la combustione dei grassi, favorendo il processo di dimagrimento e ristabilendo il peso forma. Possono essere aggiunte all’olio utilizzato per condire i piatti, così da dare un sapore più brioso ad ogni pasto. Altra preziosissima spezia è lo zenzero, ricco di antiossidanti per combattere i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce, e capace di regolare la quantità di zuccheri, per migliorare la digestione e velocizzare il metabolismo.

Durante la giornata è importante bere molta acqua per smaltire la ritenzione idrica, una classica conseguenza degli abbondanti pasti festivi.

Masticare lentamente, inoltre, aumenta il senso di sazietà e ci permette anche di apprezzare realmente i sapori dei piatti che stiamo mangiando.

La strategia migliore rimane però quella di rivolgersi ad un professionista.
Attraverso un percorso personalizzato, creato da un nutrizionista, si lavora in maniera specifica sulle esigenze personali di ogni individuo. In questo modo i risultati si ottengono più rapidamente e soprattutto in modo sicuro.

Contatta il Dott. Giuseppe Pisano per conoscere tutti i servizi offerti!

Il pesce è senza dubbio un alimento indispensabile per il benessere del nostro organismo.

È un alimento completo in quanto, a livello nutrizionale, fornisce tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Inoltre previene molte patologie come quelle cardio-vascolari, e può essere cucinato in molteplici modi.

La peculiare composizione chimica dei prodotti ittici è anche responsabile della loro elevata deperibilità.

A partire dal momento della cattura, infatti, il pesce va incontro ad una serie di trasformazioni che porta gradualmente alla perdita delle loro caratteristiche specifiche, del valore gastronomico, delle proprietà nutrizionali, della consistenza e dell’aroma.

Come possiamo assicurarci, quindi, che il pesce che portiamo in tavola sia effettivamente fresco?

Innanzitutto è bene trovare una pescheria di fiducia.
Scegliendo una pescheria locale c’è maggior garanzia di freschezza dei prodotti e ci si può meglio informare sulla zona di attività e modus operandi.

È fondamentale rispettare la stagionalità: come la frutta e la verdura, anche il pesce è soggetto a stagionalità dovuta a flussi migratori o a cicli riproduttivi. Pesci pescati in periodi dell’anno non adatti al proprio ciclo vitale possiedono caratteristiche differenti sia di composizione chimica delle carni che a livello nutrizionale. Inoltre la disponibilità di pesce varia a seconda del periodo dell’anno e ciò influenza anche l’economicità del prodotto.

In pescheria vengono generalmente venduti i pesci di stagione, nel pieno rispetto dell’habitat marino, sicuramente più gustosi e salubri. Scegliere di acquistare del pesce a “km0” significa assicurarsi un prodotto di indubbia freschezza e dalle proprietà organolettiche uniche.

Tuttavia, per quanto sia possibile affidarsi al proprio pescivendolo, è necessario anche saper riconoscere con i propri occhi, dei “segnali” che ci possono permettere di classificare la freschezza del pesce che vogliamo acquistare.

Innanzitutto è meglio prediligere il pesce pescato nei mari più vicini e non scegliere pesce proveniente da acque palesemente inquinate.

Scegliere sempre il pesce più fresco è possibile osservando gli occhi del pesce, guardando le branchie, le squame aderenti, la consistenza della carne e la presenza di eventuali odori anomali.
È bene quindi diffidare dai pesci venduti decapitati.

Nello specifico:

  • l’occhio deve essere convesso, la cornea trasparente e la pupilla nera e brillante;
  • le branchie devono essere di colore rosso, prive di muco e profumare di alghe marine;
  • il peritoneo, la membrana che riveste l’addome, deve aderire perfettamente alla carne;
  • la pelle deve essere di colore vivo e brillante, le squame devono aderire perfettamente alla carne e il muco sulla superficie del pesce deve essere acquoso e trasparente;
  • la carne deve essere compatta ed elastica;
  • la coda non si deve staccare ma spezzarsi; inoltre la colonna vertebrale all’interno non deve assumere alcun colore.

Scopri come inserire correttamente il pesce all’interno della tua alimentazione, richiedendo una consulenza con il Dott. Giuseppe Pisano!

 

Una tipica verdura napoletana che vanta numerose proprietà e si presta a diverse ricette sfiziose in cucina è la scarola.

Consumata cotta o cruda, dotata del suo caratteristico sentore amaro, deve la sua popolarità alle proprietà salutari, che sono principalmente correlate ai suoi numerosi benefici.

Poverissima di calorie è un alimento di grande aiuto quando si vuole perdere peso. La buona quantità di fibra svolge un’azione saziante e anti-fame.

Presenta inoltre un basso contenuto di sodio ed è ricca di vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B.

Oltre alle fibre, la ricchezza di potassio e la povertà di sodio regalano alla scarola un grande potere diuretico, che  stimola la funzionalità del fegato e del rene. Inoltre, le fibre contribuiscono a ridurre la glicemia ed il colesterolo cattivo (LDL) nei pazienti obesi e diabetici.

È tra le verdure con più alto contenuto di acido folico, vitamina fondamentale sia in caso di gravidanza, che nel caso dello sviluppo del bambino.

Super versatile in cucina, è perfetta sia cruda che cotta:
cruda è ottima per esaltare la sua azione drenante e diuretica mentre ripassata in padella con olio extravergine di oliva, è il miglior impiego per stimolare il fegato e per avere un buon controllo sulla glicemia post prandiale.

La tradizione napoletana, ad esempio, vuole che il suo sapore venga impreziosito da quello delle olive taggiasche, in grado di smorzarne benissimo il suo lieve accento amarognolo, dai pinoli o da altri ingredienti come le acciughe.

Scopri come inserirla nella tua dieta richiedendo una consulenza con il Dott. Giuseppe Pisano!

 

 

Durante il periodo delle festività natalizie si fa molta fatica a seguire un programma di allenamento regolare.

Tuttavia, mantenersi in movimento è fondamentale per evitare di accumulare kili in eccesso.

Anche se non si avrà a disposizione un’intera ora al mattino per allenarsi come al solito, ci saranno sicuramente delle pause durante il giorno in cui potrete integrare un po’ di esercizio. Fare piccoli esercizi durante il giorno aiuta a mantenere lo slancio, anche se non sono gli allenamenti completi che facevamo prima.

Le vacanze sono sinonimo di regali, per cui possiamo sfruttare questa occasione per mantenerci attivi. Anche se potrebbe essere allettante acquistare tutto su Internet, ma visitare mercatini e negozi veri e propri dove acquisterete i regali è un ottimo modo per muoversi.

Durante le vacanze, è probabile che vorrete trovare il tempo per incontrare amici o familiari.  Anziché ritrovarsi per un drink, un pranzo o una cena assieme, una buona idea potrebbe essere quella di incontrarsi per fare una passeggiata invernale in compagnia o pianificare un’attività all’aperto sulla neve con i bambini.

Scegli il supporto di un professionista per seguire un programma specifico basato sulle tue esigenze!

 

 

 

Con l’arrivo delle festività natalizie si fa sempre più fatica a mantenere una sana e corretta alimentazione.

Cene in famiglia caratterizzate dai piatti tipici della tradizione e gli incontri con gli amici, rappresentano infatti tentazioni che ci mettono a dura prova.

Il vero obbiettivo di questo periodo è quindi quello di mantenere la linea, senza però privarsi di questi momenti.

Seguire dei semplici consigli, infatti, ci può aiutare ad affrontare le feste senza rinunce e sensi di colpa!

Innanzitutto è  bene evitare il pane, per poter risparmiare  una buona quantità di calorie in modo da concedersi qualche golosità in più a tavola.

Un altro consiglio è quello di evitare di mangiare il pandoro o il panettone a fine pasto: è meglio mangiarlo, magari, nel pomeriggio, in modo che possa essere considerato come uno spuntino.

Champagne, prosecco e vini non possono mancare su una tavola festiva. Bere un po’ di vino è un piacevole accompagnamento ad un pasto e rende tutto più allegro: l’importante è non esagerare.

Saltuariamente, un bicchiere di vino rosso, che rispetto al bianco e alla birra contiene una maggior quantità di resveratrolo (un polifenolo con azione antiossidante), è consentito.
Meglio berlo durante i pasti, in modo che l’alcol sia assorbito più lentamente e, se possibile, sorseggiandolo.

Non possono mancare le verdure e la frutta, che oltre ad essere leggere, ricche di vitamine e nutrienti essenziali, vantano un ottimo potere saziante.

A Panettone e pandoro non si rinuncia, ma se si alternano ai dolci light, potrai goderti il Natale senza rischi.

Per tagliare le calorie senza rinunciare al gusto basta davvero poco:

  • Usa il miele al posto dello zucchero (oppure riduci la quantità di zucchero).
  • Preferisci cacao e cioccolato amaro al cioccolato al latte.
  • Utilizza l’olio extravergine di oliva al posto del burro.
  • Prova lo yogurt in sostituzione della panna.
  • Evita le fritture e cuoci i tuoi dolci al forno.
  • Usa la frutta al posto delle creme.

Visita il sito di Nutrizione Pisano per scoprire tutte le rivisitazioni dei dolci tradizionali, resi più leggeri con semplici accorgimenti! Inoltre potrai trovare tantissime idee per riempire la tua tavola con piatti light gustosissimi, adatti a grandi e piccini.

Per assicurarti di seguire un piano alimentare adeguato al tuo stile di vita, scegli di rivolgerti ad un professionista!
Contatta il Dott. Giuseppe Pisano per creare un programma alimentare specifico, adattato e plasmato secondo le tue esigenze.

Sono sempre di più le coppie che si trovano ad affrontare problematiche di infertilità.
Secondo le ultime stime ISTAT, solo in Italia sono ogni anno tra le 60.000 e le 80.000, rappresentando all’incirca il 20-25% delle 300.000 nuove unioni.

Le cause possono essere numerose e di diversa natura. Ad esempio possono essere correlate a specifiche patologie, quali obesità, infezioni da malattie a trasmissione sessuale (sifilide, gonorrea, chlamydia), endometriosi, policisti ovarica. Ma anche a fattori sociali (la ricerca di un figlio in tarda età) o allo scorretto stile di vita (l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative, l’inquinamento).

Fra quest’ultima serie di fattori, un ruolo importante ha anche l’alimentazione.

Essere normopeso rappresenta infatti la condizione ideale per portare avanti la gravidanza in maniera ottimale; di contro donne sottopeso o coloro che praticano un’intensa attività fisica possono avere difficoltà di ovulazione, e dunque di concepimento, con ricadute sui rischi per la crescita del feto. Anche quando si è alla ricerca di un figlio, la dieta va studiata con un medico specialista o un nutrizionista, ma ci sono dei fattori nutrizionali più generali che possono favorire la fertilità.

Nel caso delle donne:

  • La supplementazione di ferro eme (una componente dell’emoglobina e di altre proteine contenuto in piccola parte nel ferro alimentare) derivato da prodotti animali, quali la carne, e di ferro non-eme derivato da alimenti di origine vegetale, latte e simili.
  • Il consumo di proteine di origine vegetale, in particolare di legumi, e di cereali integrali (pane, pasta e riso).
  • Il corretto apporto di vitamine.
  • Il consumo di carne non più di 5 volte a settimana, alternato a pesce e legumi, una porzione di verdura ad ogni pasto e circa tre frutti al giorno
  • L’utilizzo di olio di oliva a crudo, integrato con piccole quantità di olio di semi
  • Il rispetto del fabbisogno giornaliero di acido folico, presente in particolare nelle verdure a foglia verde scuro, da addizionare quando necessario e sotto prescrizione medica con integratori nutrizionali

Tuttavia, ci sono anche abitudini alimentari che possono portare all’effetto contrario, favorendo quindi la condizione di infertilità.

Ad esempio:

  • l’eccessivo consumo di latte scremato e derivati, quali yogurt e gelato, al posto di latte intero, fonte di calcio e vitamina D;
  • il consumo di grassi saturi, presenti prevalentemente nei grassi di origine animale (burro, lardo, strutto) a discapito dell’apporto di carboidrati e grassi insaturi.

Per quanto riguarda gli uomini, recenti studi hanno evidenziato che 1 giovane su 3 in Italia è a rischio di infertilità.
Nasce quindi l’urgenza di attuare un piano atto ad educare e sensibilizzare soprattutto i giovani sui rischi di comportamenti, abitudini e stili di vita che possono avere risvolti negativi non solo sulla fertilità ma anche sulla salute generale.

Fra questi in età infantile e durante lo sviluppo puberale, un ruolo importante è svolto dall’eccessivo aumento ponderale (spesso causa di uno squilibrio ormonale) e dalla sedentarietà, associati ad abitudini alimentari non appropriate.

Anche nell’uomo, una dieta equilibrata, completa e ricca di antiossidanti, e il contenimento dei fattori di rischio, mantenendo quindi un peso adeguato,  con un’attività fisica moderata e costante, assenza di consumo di sostanze d’abuso e dopanti,  rappresentano poche e semplici regole utili per ottimizzare la fertilità e la sessualità, e per preservare l’organismo in salute.

 

Scegliere il supporto di un professionista per curare l’aspetto alimentare, soprattutto in questi casi può fare la differenza. Attraverso un programma personalizzato, infatti, si può agire lavorando sulle specifiche esigenze personali.
Contatta il Dott. Giuseppe Pisano per prenotare una consulenza!

Con il clima altalenante tipico di questo periodo, è facile ritrovarsi con l’influenza. Tosse, febbre, mal di gola, congestione nasale e dolori alle ossa sono i sintomi più comuni.

Per accelerare il processo di guarigione possiamo servirci dell’alimentazione. In più, anche se non siete a letto con l’influenza, seguire semplici regole alimentari può essere utile a rafforzare il sistema immunitario e a mantenerci in salute.

Innanzitutto è fondamentale assumere molti liquidi per reintegrare quelli persi con la sudorazione, soprattutto se abbiamo la febbre, in modo da aiutare il corpo a mandare via i virus dell’ influenza. Perciò, è necessario bere molta acqua oppure tè verde che è ricco di antiossidanti, o anche una buona spremuta di agrumi e frullati di frutta fresca, facendoci aiutare dall’estrattore per fare il pieno di vitamine. Contrastare la disidratazione è molto importante anche quando tra i sintomi influenzali vi sono vomito e diarrea.

Per ristabilire la salute dello stomaco possiamo ricorrere ad un buon brodo di verdure o di pollo che oltre a fornire al nostro corpo moltissimi nutrienti e minerali, dà un aiuto anche a far tornare l’appetito che spesso in questi casi può mancare. Ottimi sono anche i passati o vellutate di verdure che possono essere arricchiti con una modesta quantità di cereali come riso, orzo o farro.

Dobbiamo fornire al corpo anche dei nutrienti più sostanziosi come le proteine, optando per della carne magra, carni bianche, pollame oppure del pesce. Questi cibi infatti rispetto alla carne rossa, sono comunque ricche di proteine, aminoacidi e ferro ma hanno meno grasso e sono più facilmente masticabili e digeribili.

Se la tosse ci affligge notte e giorno possiamo fare affidamento al classico miele, che è un nostro grande alleato contro l’ influenza. Un cucchiaino di miele preso da solo senza bere liquidi per qualche minuto, calma la tosse e attenua i bruciori e l’irritazione della gola. Oppure potete preparare una tisana, un bicchiere di latte o un tè caldo e zuccherarlo con il miele, per lenire il mal di gola.

Anche le spezie possono venirci in aiuto contro i sintomi influenzali. In particolare la curcuma è ricca di acido acetilsalicilico, ovvero lo stesso principio attivo contenuto nell’aspirina. Potete scioglierla per preparare una buona tisana calda insieme magari a dello zenzero ricco di vitamina C.

Contatta il Dott. Giuseppe Pisano per saperne di più!

 

Durante l’allattamento aumentano i fabbisogni nutrizionali della mamma in quanto la produzione di latte, più gravosa in termini nutrizionali rispetto alla gravidanza, richiede un maggior dispendio di energie caloriche.

Per questo motivo, l’alimentazione assume un ruolo fondamentale. Qualora non sia stata adeguata durante la gravidanza, l’alimentazione della madre dev’essere rivalutata sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo. Non occorre semplicemente chiedersi quanto mangiare ma come farlo e cosa includere nella propria dieta per guadagnare in benessere. Alimenti freschi dunque, ma anche surgelati, preparati con metodi di cottura semplici (al vapore, al cartoccio ecc.), evitando quelli meno salutari come intingoli, fritture e grigliature (tanto più nocive quanto maggiori sono le parti carbonizzate dell’alimento).

In cucina è bene gestire l’uso di spezie e aromi vari. Nonostante la soggettività di tale aspetto, molti neonati sembrano non apprezzare il latte aromatizzato da sapori troppo forti, come quelli trasmessi da una madre che segue un’alimentazione troppo ricca di: aglio, acciughe, ketchup, asparagi, cavoli, cipolle, curry, formaggi dall’aroma intenso come il gorgonzola, peperoni, zenzero, etc. Considerata la variabilità di risposta del piccolo, è buona regola osservarne le reazioni e adeguare ad esse la propria alimentazione.

Per lo stesso motivo, è sconsigliato l’utilizzo di medicamenti che possono passare nel latte e che devono essere assunti soltanto sotto stretto controllo medico.

Alcuni cibi come carni insaccate, selvaggina, crostacei, molluschi e uova o carni crude, possono dare disturbi intestinali al bambino. La carne conservata è spesso ricca di sostanze potenzialmente pericolose per la madre e il neonato; per questo motivo è bene consumarla con moderazione.

Se il piccolo soffre di coliche, è buona regola evitare il consumo di cibi o bevande che favoriscono la formazione di gas nell’intestino, come fagioli, frullati, lieviti e latticini.

È fondamentale moderare il consumo di caffeina e alcol.

Agrumi, frutta secca e in particolare arachidi, dadi per brodo, frutti di bosco, pomodori, uova, crostacei, molluschi e cioccolato devono essere consumati con moderazione, in quanto alimenti a possibile effetto allergizzante. Soprattutto se esiste una predisposizione familiare al problema, è buona regola osservare le reazioni del piccolo; qualora compaiono sintomi come gonfiore intestinale, diarrea ed eruzioni cutanee è bene escludere dalla propria dieta tali alimenti. Ovviamente in tali casi è d’obbligo un immediato consulto con il pediatra.

Bisogna comunque considerare che tali dati sono fortemente influenzati dall’andamento dietetico e psicofisico della gravidanza; per questo motivo è opportuno rivolgersi ad un professionista per ricevere indicazioni alimentari personalizzate.

Contatta il Dott. Giuseppe Pisano!