Sono sempre di più le coppie che si trovano ad affrontare problematiche di infertilità.
Secondo le ultime stime ISTAT, solo in Italia sono ogni anno tra le 60.000 e le 80.000, rappresentando all’incirca il 20-25% delle 300.000 nuove unioni.

Le cause possono essere numerose e di diversa natura. Ad esempio possono essere correlate a specifiche patologie, quali obesità, infezioni da malattie a trasmissione sessuale (sifilide, gonorrea, chlamydia), endometriosi, policisti ovarica. Ma anche a fattori sociali (la ricerca di un figlio in tarda età) o allo scorretto stile di vita (l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative, l’inquinamento).

Fra quest’ultima serie di fattori, un ruolo importante ha anche l’alimentazione.

Essere normopeso rappresenta infatti la condizione ideale per portare avanti la gravidanza in maniera ottimale; di contro donne sottopeso o coloro che praticano un’intensa attività fisica possono avere difficoltà di ovulazione, e dunque di concepimento, con ricadute sui rischi per la crescita del feto. Anche quando si è alla ricerca di un figlio, la dieta va studiata con un medico specialista o un nutrizionista, ma ci sono dei fattori nutrizionali più generali che possono favorire la fertilità.

Nel caso delle donne:

  • La supplementazione di ferro eme (una componente dell’emoglobina e di altre proteine contenuto in piccola parte nel ferro alimentare) derivato da prodotti animali, quali la carne, e di ferro non-eme derivato da alimenti di origine vegetale, latte e simili.
  • Il consumo di proteine di origine vegetale, in particolare di legumi, e di cereali integrali (pane, pasta e riso).
  • Il corretto apporto di vitamine.
  • Il consumo di carne non più di 5 volte a settimana, alternato a pesce e legumi, una porzione di verdura ad ogni pasto e circa tre frutti al giorno
  • L’utilizzo di olio di oliva a crudo, integrato con piccole quantità di olio di semi
  • Il rispetto del fabbisogno giornaliero di acido folico, presente in particolare nelle verdure a foglia verde scuro, da addizionare quando necessario e sotto prescrizione medica con integratori nutrizionali

Tuttavia, ci sono anche abitudini alimentari che possono portare all’effetto contrario, favorendo quindi la condizione di infertilità.

Ad esempio:

  • l’eccessivo consumo di latte scremato e derivati, quali yogurt e gelato, al posto di latte intero, fonte di calcio e vitamina D;
  • il consumo di grassi saturi, presenti prevalentemente nei grassi di origine animale (burro, lardo, strutto) a discapito dell’apporto di carboidrati e grassi insaturi.

Per quanto riguarda gli uomini, recenti studi hanno evidenziato che 1 giovane su 3 in Italia è a rischio di infertilità.
Nasce quindi l’urgenza di attuare un piano atto ad educare e sensibilizzare soprattutto i giovani sui rischi di comportamenti, abitudini e stili di vita che possono avere risvolti negativi non solo sulla fertilità ma anche sulla salute generale.

Fra questi in età infantile e durante lo sviluppo puberale, un ruolo importante è svolto dall’eccessivo aumento ponderale (spesso causa di uno squilibrio ormonale) e dalla sedentarietà, associati ad abitudini alimentari non appropriate.

Anche nell’uomo, una dieta equilibrata, completa e ricca di antiossidanti, e il contenimento dei fattori di rischio, mantenendo quindi un peso adeguato,  con un’attività fisica moderata e costante, assenza di consumo di sostanze d’abuso e dopanti,  rappresentano poche e semplici regole utili per ottimizzare la fertilità e la sessualità, e per preservare l’organismo in salute.

 

Scegliere il supporto di un professionista per curare l’aspetto alimentare, soprattutto in questi casi può fare la differenza. Attraverso un programma personalizzato, infatti, si può agire lavorando sulle specifiche esigenze personali.
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Con il clima altalenante tipico di questo periodo, è facile ritrovarsi con l’influenza. Tosse, febbre, mal di gola, congestione nasale e dolori alle ossa sono i sintomi più comuni.

Per accelerare il processo di guarigione possiamo servirci dell’alimentazione. In più, anche se non siete a letto con l’influenza, seguire semplici regole alimentari può essere utile a rafforzare il sistema immunitario e a mantenerci in salute.

Innanzitutto è fondamentale assumere molti liquidi per reintegrare quelli persi con la sudorazione, soprattutto se abbiamo la febbre, in modo da aiutare il corpo a mandare via i virus dell’ influenza. Perciò, è necessario bere molta acqua oppure tè verde che è ricco di antiossidanti, o anche una buona spremuta di agrumi e frullati di frutta fresca, facendoci aiutare dall’estrattore per fare il pieno di vitamine. Contrastare la disidratazione è molto importante anche quando tra i sintomi influenzali vi sono vomito e diarrea.

Per ristabilire la salute dello stomaco possiamo ricorrere ad un buon brodo di verdure o di pollo che oltre a fornire al nostro corpo moltissimi nutrienti e minerali, dà un aiuto anche a far tornare l’appetito che spesso in questi casi può mancare. Ottimi sono anche i passati o vellutate di verdure che possono essere arricchiti con una modesta quantità di cereali come riso, orzo o farro.

Dobbiamo fornire al corpo anche dei nutrienti più sostanziosi come le proteine, optando per della carne magra, carni bianche, pollame oppure del pesce. Questi cibi infatti rispetto alla carne rossa, sono comunque ricche di proteine, aminoacidi e ferro ma hanno meno grasso e sono più facilmente masticabili e digeribili.

Se la tosse ci affligge notte e giorno possiamo fare affidamento al classico miele, che è un nostro grande alleato contro l’ influenza. Un cucchiaino di miele preso da solo senza bere liquidi per qualche minuto, calma la tosse e attenua i bruciori e l’irritazione della gola. Oppure potete preparare una tisana, un bicchiere di latte o un tè caldo e zuccherarlo con il miele, per lenire il mal di gola.

Anche le spezie possono venirci in aiuto contro i sintomi influenzali. In particolare la curcuma è ricca di acido acetilsalicilico, ovvero lo stesso principio attivo contenuto nell’aspirina. Potete scioglierla per preparare una buona tisana calda insieme magari a dello zenzero ricco di vitamina C.

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Durante l’allattamento aumentano i fabbisogni nutrizionali della mamma in quanto la produzione di latte, più gravosa in termini nutrizionali rispetto alla gravidanza, richiede un maggior dispendio di energie caloriche.

Per questo motivo, l’alimentazione assume un ruolo fondamentale. Qualora non sia stata adeguata durante la gravidanza, l’alimentazione della madre dev’essere rivalutata sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo. Non occorre semplicemente chiedersi quanto mangiare ma come farlo e cosa includere nella propria dieta per guadagnare in benessere. Alimenti freschi dunque, ma anche surgelati, preparati con metodi di cottura semplici (al vapore, al cartoccio ecc.), evitando quelli meno salutari come intingoli, fritture e grigliature (tanto più nocive quanto maggiori sono le parti carbonizzate dell’alimento).

In cucina è bene gestire l’uso di spezie e aromi vari. Nonostante la soggettività di tale aspetto, molti neonati sembrano non apprezzare il latte aromatizzato da sapori troppo forti, come quelli trasmessi da una madre che segue un’alimentazione troppo ricca di: aglio, acciughe, ketchup, asparagi, cavoli, cipolle, curry, formaggi dall’aroma intenso come il gorgonzola, peperoni, zenzero, etc. Considerata la variabilità di risposta del piccolo, è buona regola osservarne le reazioni e adeguare ad esse la propria alimentazione.

Per lo stesso motivo, è sconsigliato l’utilizzo di medicamenti che possono passare nel latte e che devono essere assunti soltanto sotto stretto controllo medico.

Alcuni cibi come carni insaccate, selvaggina, crostacei, molluschi e uova o carni crude, possono dare disturbi intestinali al bambino. La carne conservata è spesso ricca di sostanze potenzialmente pericolose per la madre e il neonato; per questo motivo è bene consumarla con moderazione.

Se il piccolo soffre di coliche, è buona regola evitare il consumo di cibi o bevande che favoriscono la formazione di gas nell’intestino, come fagioli, frullati, lieviti e latticini.

È fondamentale moderare il consumo di caffeina e alcol.

Agrumi, frutta secca e in particolare arachidi, dadi per brodo, frutti di bosco, pomodori, uova, crostacei, molluschi e cioccolato devono essere consumati con moderazione, in quanto alimenti a possibile effetto allergizzante. Soprattutto se esiste una predisposizione familiare al problema, è buona regola osservare le reazioni del piccolo; qualora compaiono sintomi come gonfiore intestinale, diarrea ed eruzioni cutanee è bene escludere dalla propria dieta tali alimenti. Ovviamente in tali casi è d’obbligo un immediato consulto con il pediatra.

Bisogna comunque considerare che tali dati sono fortemente influenzati dall’andamento dietetico e psicofisico della gravidanza; per questo motivo è opportuno rivolgersi ad un professionista per ricevere indicazioni alimentari personalizzate.

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Con l’arrivo dell’inverno è fondamentale sostenere il nostro corpo attraverso una corretta alimentazione.
Scegliere gli alimenti giusti ci permette infatti di fornire al nostro organismo energia e sostanze nutritive.

In particolare, in questo periodo una fonte importante di nutrienti è rappresentata dagli agrumi.

Il mandarino è un frutto ricco di acqua, sali minerali, zuccheri semplici e vitamine. Si presta moltissimo alla dieta dello sportivo e, tra le sue varie proprietà, costituisce un’ottima fonte di vitamina C.

L’apporto energetico è notevole ed apportato quasi totalmente da fruttosio; questa caratteristica impone di consumare il mandarino in porzioni minori rispetto ad altri frutti come mele, pere, arance, clementine, kiwi ecc, ma più o meno le stesse riferite ad uva, kaki e fichi. Il carico glicemico di buona entità e l’apporto calorico tutt’altro che trascurabile fanno del mandarino un frutto da consumare con moderazione, soprattutto in caso di diabete mellito tipo 2 e sovrappeso.

Il mandarino contiene buone quantità di fibra alimentare delle quali una frazione più che rilevante di componenti solubili, utili nella prevenzione e nella moderazione della stipsi.

Per quel che concerne i sali minerali, il mandarino è ricco di potassio, mentre in merito alle vitamine spicca l’idrosolubile C, ovvero l’acido ascorbico.

È bene consumare i mandarini come frutto di stagione durante l’inverno, in modo che il loro contenuto vitaminico possa contribuire a proteggerci da disturbi tipici del periodo, come il raffreddore. L’assunzione della polpa di mandarino contribuisce a proteggere le mucose e i capillari. Il mandarino contiene inoltre vitamina A e vitamine del gruppo B, insieme a magnesio, ferro e acido folico.

Si tratta di un frutto nutriente, facilmente digeribile e considerato adatto a propria volta a favorire la digestione. Contiene calcio, potassio e fibre, utili per il corretto funzionamento dell’intestino. Svolge una funzione di regolazione della pressione arteriosa, favorisce la diuresi e può essere in grado di contrastare la ritenzione idrica.

Studi scientifici hanno attribuito ai mandarini proprietà antitumorali, soprattutto per quanto riguarda il fegato. È consigliabile dunque bere abitualmente del succo di mandarino, soprattutto quando il frutto è di stagione, o consumarne la polpa. Il consumo di mandarini è stato legato sia ad una riduzione del rischio di cancro all’apparato digerente, sia del rischio di ictus. I semi stessi del mandarino, che possono essere masticati ed ingeriti senza problemi, possono contribuire ad incrementare l’apporto vitaminico proveniente da tale frutto.

Il consumo di mandarini contribuisce inoltre a migliorare le funzioni visive, abbassare il livello di colesterolo nel sangue e rinforzare il sistema immunitario, soprattutto nei bambini. I mandarini sono ricchi di antiossidanti e svolgono una funzione purificante dell’organismo. Lo rafforzano e lo proteggono dalle infezioni e dalle malattie.

Scopri come inserirli correttamente nella tua dieta richiedendo una consulenza con il Dott. Giuseppe Pisano.

Frutto sano e nutriente, la castagna è stata in passato un alimento essenziale del popolo, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “pane dei poveri”.

Fresche, secche o ridotte in farina, le castagne si prestano per infinite preparazioni culinarie.

Grazie al loro ottimo contenuto in carboidrati complessi sono un vero e proprio alimento base, in grado di sostituire i più pregiati cereali.

Da un punto di vista nutrizionale, la castagna è un alimento di elevata qualità grazie, soprattutto, all’alta percentuale di amidi abbinata ad un discreto contenuto di grassi, proteine, sali minerali (soprattutto potassio, fosforo, zolfo, magnesio, calcio, ferro) e vitamine (C, B1, B2 e PP). Queste caratteristiche, unite all’ottima digeribilità, rendono la castagna un alimento ideale anche per gli sportivi.

Durante la cottura buona parte dell’amido si riduce in zuccheri semplici, conferendo alle castagne il tipico sapore dolciastro e rendendole controindicate a chi soffre di diabete.

In generale alle castagne sono riconosciute proprietà:

Energetiche

La ricchezza di zuccheri naturali rende questo frutto molto energetico, un alleato a tavola in caso di stress e stanchezza mentale o fisica. Per le stesse ragioni, le castagne sono adatte alla dieta di chi pratica sport, mentre si sconsiglia il loro consumo da parte di persone diabetiche.

Anticolesterolo

Le castagne, in quanto alimenti di origine vegetale, sono naturalmente prive di colesterolo. Il contenuto di fibre, dal potere saziante, rallenta l’assorbimento dei nutrienti e aiuta a regolare i livelli di zucchero nel sangue, contrastando l’ipercolesterolemia.

Benefiche per l’intestino

La presenza di fibre e amido, responsabili della tipica consistenza di questo alimento, rende le castagne un valido aiuto per l’intestino, favorendone la mobilità, contrastando la stitichezza e proteggendo la mucosa gastrica.

 

Inoltre, in riferimento alle proprietà delle castagne, è interessante ricordare che questi frutti contengono acido oleico, linoleico e palmitico, utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e alcuni amminoacidi essenziali, che vanno assunti con la dieta, i quali svolgono diverse importanti funzioni nell’organismo e nel suo sviluppo.

 

 

Durante i cambi di stagione può succedere di sentirsi stanchi, con poche energie e con difficoltà a concentrarsi.

Ci sono però alimenti capaci di migliorare la concentrazione e fornire la carica per affrontare il passaggio dall’estate all’autunno.

Il segreto in questi casi è quello di avere un’alimentazione equilibrata in grado di fornire la giusta dose di macronutrienti e micronutrienti per avere l’energia necessaria per affrontare la giornata.

Un’alimentazione non regolare potrebbe infatti peggiorare le performance fisiche e mentali e avere effetti negativi sulla capacità di concentrazione negli impegni quotidiani.

Un alimento che aiuta a tenere alto il livello di concentrazione è la frutta; questa infatti, fornisce al nostro corpo, oltre ad acqua, vitamine e minerali, una buona quantità di zuccheri subito disponibili e sostanze dall’azione antiossidante capaci quindi di mantenere tutto il nostro corpo più giovane e più in salute a lungo, cervello compreso.

Tra un pasto e l’altro è consigliato uno spuntino a base di frutta in modo da nutrire il cervello in modo sano e genuino; tra i frutti consigliati troviamo i frutti rossi come lampone, ribes, mirtilli e fragole, che grazie alle proprietà antiossidanti e vasorilassanti contribuiscono a mantenere in salute il sistema cardiovascolare e a migliorare la capacità di concentrazione.

Tra le bevande che possono aiutarci a mantenere alta la soglia di attenzione troviamo sicuramente il tè e il caffè: entrambi infatti compiono un’azione stimolante per il nostro organismo per via della presenza di caffeina ma bisogna stare attenti a non abusarne in quanto possono provocare effetti collaterali come perdita del sonno e agitazione.

Per lo spuntino è consigliato anche l’utilizzo di cacao e di cioccolata (preferibilmente fondente perché a basso livello di zuccheri) oltre alle noci, alimento ricco di vitamine E fondamentale per mantenere capacità cognitive il più a lungo possibile.

Con l’arrivo dell’autunno il nostro organismo risente dei cambiamenti in atto: aumenta l’umidità, diminuiscono le temperature e le giornate si accorciano, ciò porta un senso di malessere generale.

Il nostro corpo si adatta a questa nuova condizione provando a produrre la quantità giusta di ormoni che regolano il ritmo sonno-veglia, la fame e l’umore. Con la riduzione delle ore di luce, infatti, diminuisce la produzione di serotonina e aumenta quella di melatonina, per questo avvertiamo stanchezza e cali d’umore, inoltre l’appetito aumenta e si abbassano le difese immunitarie.

Per ridurre al minimo questi sintomi è importante sfruttare le ultime giornate di sole e mangiare cibi che aumentano la produzione di serotonina e rinforzano le difese immunitarie.

Come nella maggior parte dei casi, possiamo sostenere il nostro organismo attraverso l’alimentazione. Ci sono infatti, dei cibi che ci aiutano ad affrontare al meglio il cambio di stagione.

Tra i cereali preferite quelli di stagione come l’avena che contiene proteine e sali minerali. Tra gli altri cereali da consumare in autunno troviamo anche il miglio, il grano saraceno, l’amaranto, l’orzo e il farro, ideali per preparare delle ottime zuppe con l’aggiunta, magari, di verdure di stagione.

I legumi, grazie al contenuto di fibre e proteine,  aiutano a mantenere l’intestino regolare e donano energia. Le proteine, inoltre, fanno sì che ceci, soia, lenticchie e fagioli, siano pietanze ottime da consumare anche come piatto unico, in quanto forniscono anche la giusta quantità di carboidrati.

Tra i cibi da consumare in autunno non può mancare la frutta secca, quindi noci, mandorle, anacardi, nocciole, tutti frutti oleaginosi che donano energia al nostro organismo in quanto ricchi di ferro, magnesio, potassio, fosforo e zinco. Ottimo alimento anche grazie al contenuto di Omega 3, acidi grassi essenziali che non possono mancare per il benessere del nostro organismo e per affrontare al meglio la stagione fredda.

In questo periodo di passaggio tra l’estate e l’inverno è meglio consumare cibi di stagione che la natura generosamente ci offre, così da superare al meglio le condizioni climatiche. La raccomandazione è quella di mangiare la frutta lontano dai pasti, per evitare che fermenti nell’intestino, con conseguente pancia gonfia.

In questo periodo tra i frutti da preferire ci sono: mandarini e arance che sono ricchi di vitamina C e ci aiutano a rinforzare le difese immunitarie, oltre a rallentare l’invecchiamento delle cellule, mantenendo la pelle più giovane e tonica. Le mele contengono pochi zuccheri ma, grazie alla pectina, aiutano a tenere sotto controllo l’indice glicemico, tenendo a bada glicemia e sovrappeso, inoltre contengono molte vitamine, tra cui la vitamina C e vitamine del gruppo B. I cachi sono frutti autunnali dal sapore zuccherino, preziosi per le loro proprietà diuretiche e drenanti, inoltre apportano molta energia, grazie alla buona quantità di potassio presente in questi frutti, e rinforzano il sistema immunitario prevenendo malanni di stagione. Anche l’uva è un alimento che non può mancare sulle nostre tavole, è ricca di vitamine e sali minerali, la buccia dell’uva rossa è poi ricca di polifenoli che riducono l’accumulo di grassi nel fegato e di zuccheri nel sangue con benefici anche sulla pressione arteriosa. Infine, le pere che contengono zuccheri semplici, ideale come frutto da consumare anche se si segue una dieta ipocalorica, inoltre ha un buon contenuto di fibre utili per regolarizzare l’intestino.

Nel cambio di stagione ci sono dei vegetali particolarmente adatti a questo periodo, parliamo di verdure a foglia verde come bietole, verza, spinaci alimenti ricchi di vitamine che ci aiutano a difenderci dai malanni di stagione e che, svolgono un’azione antiossidante e antietà proteggendo non solo la pelle ma anche la vista. Non devono mancare anche rape, rapanelli, barbabietola e il radicchio, che aiuta a depurare l’organismo, oltre ad essere l’alimento ideale per chi soffre di reumatismi e artrite. Anche la zucca apporta benefici al nostro organismo in autunno, contiene betacarotene, protegge il sistema circolatorio e hanno proprietà antitumorali oltre a contenere vitamina A, B e C e minerali come calcio, sodio, potassio, ferro, magnesio che donano energia all’organismo. L’ideale sarebbe includere le verdure ad ogni pasto, meglio se crudi oppure cotti al vapore.

Con l’arrivo dell’autunno, arrivano anche tutti gli ortaggi di stagione più amati nel mondo della cucina e la zucca con le sue straordinarie proprietà e benefici è sicuramente uno dei più apprezzati.

Sarà per il suo inconfondibile sapore dolce, sarà per la sua versatilità che la rende ideale sia per piatti dolci che salati, ma la zucca ha dato vita a ricette prelibate di ogni tipo e adatte a tutti i gusti.

Quando pensiamo alla zucca, una delle prime cose a venirci in mente è il suo bellissimo colore arancione. Questa intensa colorazione è dovuta alla presenza abbondante di carotenoidi. In particolare, presenta una grande quantità di beta-carotene che, oltre a dare il colore a questo ortaggio, svolge altre importantissime funzioni per la nostra salute.  Infatti il beta-carotene è un precursore della vitamina A.

Ciò significa che nel nostro organismo viene convertito in questa importantissima vitamina, indispensabile per proteggere la vista, ma anche per l’integrità delle mucose e per la salute del nostro sistema immunitario.

Il beta-carotene ha, inoltre, una spiccata azione antiossidante che contribuisce a proteggere le nostre cellule dall’azione dei radicali liberi. Come tutti i carotenoidi, il beta-carotene è di più facilmente assorbimento e, quindi, utilizzabile dal nostro organismo dopo che l’alimento che lo contiene è stato cotto e se accompagnato da una fonte di lipidi, come ad esempio l’olio extravergine di oliva.

Non fatevi trarre in inganno dal suo sapore dolce: la zucca ha in verità un contenuto glucidico e lipidico molto basso, compensato da elevate percentuali di fibre, vitamine, sali minerali e acqua. Ciò significa che è perfetta per le diete ipocaloriche o per i diabetici. Una porzione di 100 grammi di zucca, infatti, apporta soltanto una ventina di calorie.

I sali minerali di cui è composta sono calcio, fosforo, potassio, zinco, selenio e magnesio.

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Il Tè verde è una delle miscele più conosciute e usate in tutto il mondo.

Gli effetti benefici sono dovuti soprattutto alla presenza, nel tè verde, di un grande contenuto di catechine e composti polifenolici che funzionano da potenti antiossidanti, che agiscono contro i radicali liberi.

Nello specifico, ecco alcuni benefici:

• È ricco di antiossidanti: i germogli delle foglie e le foglie giovani del tè verde contengono un’alta percentuale di principi antiossidanti, utili per contrastare la formazione di radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare.

• Protegge la pelle : il tè verde, grazie al contenuto di vitamine B, C, E e betacarotene, è un toccasana anche per i problemi della pelle come l’acne. Il contenuto di antiossidanti rende il tè verde un ottimo coadiuvante e alleato nella lotta all’invecchiamento cutaneo, evitando molte discromie della pelle.

• Riduce i livelli di colesterolo e contribuisce a sostenere le funzioni cardiache, concorrendo al mantenimento di un buono stato di salute.

• Favorisce la termo-combustione dei grassi grazie alla sua straordinaria azione detossinante e rinvigorente.

È possibile godere dei suoi benefici, oltre che bevendone l’infuso, anche assumendolo per altre vie. Parliamo dei tanti prodotti cosmetici (lozioni per corpo, viso e capelli, estratti secchi, polvere, gelatine, etc) che ne contengono una buona percentuale.

 

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Tutto il nostro corpo risponde in maniera diversa a buone o cattive abitudini. Tra le abitudini che contribuiscono alla salute del sistema immunitario vi sono il consumo regolare di frutta e verdura di stagione, svolgere regolare attività fisica, evitare il fumo e bere bevande alcoliche con moderazione.

Anche controllare il peso corporeo e la pressione sanguigna è importante così come prender sonno ad orari regolari e dormire dalle 7 alle 8 ore. In molti casi si rivela utile ricorrere al supporto di piante medicinali ad azione immunostimolante.

Ma come dicevamo un’alimentazione ricca di nutrienti dedicati può fare la differenza.

Il sistema immunitario infatti beneficia di un regime alimentare sano e variato che fornisca, oltre ad un equilibrato mix di nutrienti, anche un adeguato apporto calorico.

Garantire un adeguato apporto calorico significa anche evitare di consumare alimenti in eccesso, soprattutto se molto ricchi in grassi.

I grassi non vanno però esclusi dalla propria dieta. E’ importante capire quali sono i grassi utili all’organismo e che hanno anche un benefico effetto sul sistema immunitario.

Il ruolo protettivo viene svolto dai grassi polinsaturi, detti anche omega-3 e omega-6, che troviamo in alte quantità in alimenti come il pesce azzurro (ad esempio sgombro, sarde e sardine) e la frutta secca.

Il sistema immunitario trae grandissimi benefici anche da prodotti lattiero-caseari fermentati, yogurt e latte fermentato con probiotici in particolare.

Anche vitamine e sali minerali giocano un ruolo importante e l’apporto deve essere costante.

Le vitamine del gruppo B sono fondamentali. Si possono trovare in cereali, legumi, verdure e lievito. La Vitamina B12 invece può essere assunta solo da alimenti di origine animale, come fegato, tuorlo d’uovo, pesce, formaggio e carne.

Una protagonista indiscussa è la vitamina C, prevalentemente presente negli agrumi, ma anche moltissimo nei kiwi, nelle fragole e nei frutti di bosco. Utilissima anche la Vitamina A, che può essere assunta come precursore, cioè sotto forma di beta-carotene, contenuto ad esempio nelle carote e nei frutti giallo-arancio.

Anche i sali minerali possono contribuire al normale funzionamento del sistema immunitario, soprattutto Ferro, Zinco, Rame e Selenio. Sono assimilabili attraverso l’assunzione di lievito di birra, molluschi, broccoli, cereali integrali, funghi.

Qualora l’alimentazione dovesse risultare povera di tali nutrienti è possibile ricorrere all’uso di integratori alimentari. Possiamo arricchire la nostra dieta con supplementi di vitamina C, di minerali, composti per sostenere il sistema immunitario, acidi grassi polinsaturi o estratti di piante.

Gli integratori non sono però intesi come sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita, ma una fonte concentrata di sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico.

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