Un’idea deliziosa per il tuo pranzo domenicale! Ravioli alla ricotta con gamberi!

INGREDIENTI:
• 3 uova
• 200 g di farina 00
• 100 g di semola rimacinata di grano duro
• 300 g di ricotta mista asciutta
• Pecorino
• Sale e pepe qb
• Porro
• Gamberi

PREPARAZIONE:
Iniziate dalla pasta all’uovo: su una spianatoia formate una fontana con le due farine e al centro sgusciate le uova. Cominciate ad amalgamare con una forchetta quindi impastate energicamente fino a ottenere una pasta liscia ed elastica. Avvolegetela nella pellicola alimentare e fate riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti.

Per il ripieno, lavorate la ricotta, unite il pecorino e un pizzico di sale e pepe. Amalgamate bene.

A questo punto, con un matterello o con una macchina da pasta stendete l’impasto fino ad ottenere delle sfoglie sottili.
Sulla metà di ciascuna striscia deponete una serie di cucchiaini di ripieno di ricotta, distanziandoli uno dall’altro. Ripiegate la pasta su se stessa.
Premete e, con il tagliapasta, incidete i ravioli.
Trasferite quindi i ravioli su dei canovacci leggermente spolverizzati con la farina.

Per il sugo: rosolate dolcemente il porro affettato in 6 cucchiai di olio, unite il vino e lasciate evaporare.
Cuocete a fuoco basso per 5 minuti controllando di sale.
Frullate la preparazione e cuocete per 5-6 minuti, poi unite i gamberi e protraete la cottura per altri 2/3 minuti.
Lessate i ravioli in acqua salata, scolateli e passateli in padella con il sugo di gamberi.
Il vostro piatto è pronto! Buon appetito!

L’ obesità è una condizione caratterizzata da un accumulo eccessivo di grasso corporeo.

Negli ultimi anni, tale problema ha avuto una crescita costante e decisamente preoccupante, poiché non coinvolge più soltanto gli adulti ma anche i più piccoli.

Problemi anche piuttosto importanti di sovrappeso sono stati riscontrati sempre di più tra i bambini e gli adolescenti. In Italia, in particolare, un bambino su dieci soffre di obesità, con una maggiore prevalenza nel centro sud.
Si tratta di un dato sicuramente allarmante, poiché alcune delle patologie conseguenti sono ipertensione, diabete di tipo 2 e problemi cardiovascolari.
Tra le principiali cause troviamo una cattiva alimentazione, associata ad una ridotta attività fisica o a fattori genetici, mentre alcuni casi sono legati ad alterazioni ormonali come ipertiroidismo o disfunzioni surrenali.
La chiave per combattere questa condizione è la prevenzione, basata sul controllo del peso attraverso una dieta equilibrata e uno stile di vita sano. Svolgere attività fisica è importante, ed è suggerita almeno tre volte a settimana, purché sia fatta con esperti capaci di elaborare le necessità e le capacità del bambino.

Così come nello sport, anche dal punto di vista alimentare è fondamentale farsi seguire da uno specialista in grado di creare un percorso che garantisca ottimi risultati ottenuti con serenità.
Rivolgiti al Dott. Giuseppe Pisano per costruire uno stile di vita sano per il tuo bambino!

Una delle malattie renali più diffuse è il rene policistico.

Durante il decorso di questa patologia i pazienti sviluppano, in entrambi i reni, delle cisti che progressivamente aumentano in numero e dimensioni, fino a causare la perdita totale di funzionalità renale.

I primi sintomi ad essere avvertiti sono dolori lombari, presenza di sangue nelle urine e comparsa di ipertensione arteriosa.

Per rallentare il progresso della malattia si utilizzano approcci farmacologici, ma un ruolo fondamentale viene assunto dal fattore nutrizionale. Non esiste una vera e propria dieta specifica per il rene policistico, tuttavia alcune abitudini alimentari aiutano a migliorare le condizioni dei reni.

La Terapia Nutrizionale si basa sulla diminuzione degli alimenti proteici, soprattutto di origine animale, e del sale, favorendo verdura e frutta.

Bere molta acqua è di grande aiuto, non solo perché favorisce la produzione di urina attraverso la quale si eliminano i prodotti di scarto, ma anche per limitare i rischi di disidratazione. Dunque l’ ideale sarebbe bilanciare una sana dieta mediterranea, che eviti l’eccesso calorico e proteico, limitando soprattutto il consumo di carni rosse.

Per una dieta sana e su misura per te, rivolgiti ad un professionista. Contatta ora il dott. Giuseppe Pisano. 

Per il tuo menù della domenica, oggi Nutrizione Pisano propone un secondo piatto ricco di gusto: Gamberi argentini ai ferri.

INGREDIENTI:

• 1 kg. di gamberi argentini
• 2 spicchi d’aglio
• 120 ml. di olio extravergine d’oliva
• 1 ciuffo di prezzemolo
• 2 limoni
• Sale q.b.
• Pepe q.b.

PREPARAZIONE

Preparate un’emulsione di olio e succo di un limone, aggiungete prezzemolo e aglio tritati finemente, salate e pepate. Rimescolate il tutto e lasciate per il momento da parte.
Prendete i gamberi, lavateli delicatamente sotto il getto d’acqua fredda e asciugateli con un panno pulito o fogli di carta da cucina. Immergete i gamberoni nell’emulsione e lasciate marinare per almeno 30 minuti.
Riprendete quindi i gamberoni, sgocciolateli e, se non disponete di barbecue, adagiateli su una piastra calda. Grigliateli per circa 5 minuti, avendo cura di rigirarli spesso per farli dorare uniformemente.
Una volta pronti, sistemate i gamberoni su un vassoio da portata cospargendoli con l’emulsione e guarnendo con fettine di limone.

Servite!

Buon appetito.

 

Spesso, i piaceri della tavola sembrano essere in conflitto con quelle che sono le principali regole della salute. Tutti noi, infatti, sappiamo che per mantenerci sani e in forma, abbiamo bisogno di limitare cibi fritti, dolci, o grassi.

Esiste tuttavia un’alimento grasso che non soltanto non compare sulla lista nera, ma che è anche riconosciuto come uno degli alimenti più salutari del mondo, quasi alla stregua di un farmaco. Stiamo parlando dell’Olio Extravergine di Oliva.

L’agenzia americana FDA (Food and Drug Administration, ovvero Agenzia per gli alimenti e i medicinali) ha per l’appunto confermato le proprietà terapeutiche e farmacologiche dell’olio di oliva, che nell’alimentazione assume un ruolo di primo piano circa la prevenzione e la lotta a diverse patologie.

Si tratta dunque di un’ottima notizia per chi segue una dieta mediterranea ed anche per i nostri produttori.

Perché l’olio di oliva fa così bene?

È già noto e scientificamente provato che seguire la dieta mediterranea sia il miglior modo per vivere più a lungo e per prevenire malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Tra i diversi alimenti compresi in questo regime alimentare, ce n’è uno il cui consumo collega tutti i paesi affacciati sul Mediterraneo, ed è l’olio extravergine di oliva come principale fonte di grassi.

Ricerche del passato, poi confermate, attribuivano i benefici dietetici dell’olio di oliva al suo alto contenuto di acido oleico, dalla potente azione antiinfiammatoria. Si tratta di un acido grasso contenuto oltre il 70% nelle cultivar italiane.

Inoltre, l’olio di oliva contiene dei componenti minori detti Polifenoli, tipici delle olive da cui ricaviamo l’olio. Tra le proprietà principali di questi componenti, annoveriamo l’attività antinfiammatoria (che è alla base di tutte le malattie cronico degenerative); attività interessanti su dei piccoli RNA che producono proteine protettive per l’organismo; attività di modulazione del sistema ossido-riduttivo (nel senso che mantengono le cellule in uno stato non troppo ossidato, né troppo ridotto). Tutto ciò fa sì che chi assume olio extravergine di oliva come principale fonte di grassi sia meno esposto a rischio di patologie quali arteriosclerosi, tumore, e malattie neurodegenerative.

Tutelare ed assumere le diverse varietà di olio extravergine di oliva è fondamentale per preservarne tutti i benefici. Ognuna di esse, infatti, è in grado di accendere diversi geni nel nostro organismo, e di attivare quindi delle risposte antinfiammatorie, antitumorali, di prevenzione del diabete e di sensibilità all’insulina.

Due cucchiai di olio extravergine di oliva al giorno, oltre a quello utilizzato per il condimento, rappresenta un prezioso aiuto per la nostra salute.
Ma attenzione: non basta assumere olio extravergine di oliva per stare bene. Tale raccomandazione va infatti considerata in un contesto alimentare sano e controllato, che non preveda eccessi.

Per maggiori informazioni, contatta Nutrizione Pisano.

La carenza di ferro è una condizione che colpisce un terzo della popolazione mondiale.

Ciò nonostante, a causa della difficoltà a riconoscerne i sintomi, è ancora trascurata e sotto diagnosticata.

I sintomi, infatti, appaiono slegati tra loro: frequenti mal di testa, fragilità di unghie e capelli, stanchezza, irritabilità, colorito pallido, scarsa concentrazione e maggiore esposizione alle infezioni.

Nelle donne, più soggette a questo tipo di disturbo, la carenza di ferro può essere causata da perdite eccessive di sangue dovute a cicli mestruali abbondanti, insufficienza renale cronica, scompenso cardiaco e malattie croniche intestinali. Un apporto nutrizionale non adeguato, derivante dallo scarso consumo di alimenti ricchi di ferro, contribuisce fortemente a peggiorare questa condizione.

Per prevenirla e curarla, oltre all’assunzione di preparati a base di ferro, si consiglia quindi una modifica della dieta. Gli alimenti che meglio si prestano a questo tipo di esigenza sono le carni rosse, soprattutto le interiora come il fegato, o anche il pesce e le uova, tuttavia si raccomanda di assumere questi alimenti accompagnandoli con cereali, verdura e frutta. È favorito anche l’uso di erbe aromatiche che non sono solo fonti naturali di ferro, ma aiutano a mantenere elevata l’acidità dell’ambiente gastrico che consente un migliore assorbimento del ferro.

Ogni anno, il 26 novembre, si celebra la Giornata della Carenza di Ferro, un’ occasione per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di riconoscere tempestivamente i sintomi di questo disturbo e di parlarne con il proprio medico di fiducia

Voglia di addolcire la tua domenica?
Prepara una deliziosa variante della classica cheesecake: un’ottima cheesecake al pistacchio!

Per la base:

  • 250 g di biscotti al cioccolato
  • 120 g di burro
  • Per la crema:
  • 300 g di ricotta
  • 250 g di formaggio cremoso (tipo philadelphia)
  • 200 ml di panna da montare
  • 100 g di crema di pistacchio
  • 10 g di colla di pesce
  • 4 cucchiai di latte intero o parzialmente scremato
  • 2 cucchiai di zucchero a velo
  • 1 bustina di vanillina
  • Per decorare:
  • 2-3 cucchiai di granella di pistacchi

Procedimento

Per prima cosa, preparate la base: passate al mixer i biscotti fino a farli diventare polvere. Fondete il burro al microonde e mettetelo in una ciotola insieme alla polvere di biscotti; amalgamateli con un cucchiaio (devono risultare umidi).

Rivestite la base di una tortiera a cerniera da 24 cm con della carta forno e versatevi sopra il composto per la base biscotto della cheesecake, appiattendo e livellando con un cucchiaio, fino a ottenere una base compatta. Mettete in frigo a riposare, mentre preparate la crema.

Mettete i fogli di colla di pesce in una ciotola piena d’acqua e lasciate a mollo per 10 minuti.
Nel frattempo, in una ciotola grande mettete la ricotta, il formaggio cremoso, la vanillina e lo zucchero a velo e lavorate prima con un cucchiaio e poi con le fruste per ottenere una crema liscia e ben amalgamata.

Strizzate la colla di pesce e mettetela in un pentolino con i 4 cucchiai di latte; accendete a fuoco basso e sciogliete la colla di pesce.
Lasciate intiepidire il liquido giusto un paio di minuti, quindi versatelo a filo nel composto al formaggio mentre avete le fruste in funzione.
Montate la panna e aggiungetela alla crema con una spatola.
Per ultimo, unite la crema di pistacchio e amalgamate con la spatola.
A questo punto, potete riprendere la base dal frigo e versarvi sopra la crema al pistacchio. Spolveratela con un po’ di farina o granella di pistacchi e mettete in frigo per almeno 5-6 ore.
Trascorso il tempo, aprite la tortiera, tagliate a fette e servite!

L’Insalata di polpo è un piatto gustoso ma leggero, perfetto per il tuo lunedì detox.

  • 1 kg di polpo (variabile in base al numero delle persone)
  • olio
  • sale
  • pepe
  • rucola

Procedimento

Mettete a bollire il polpo in abbondante acqua salata per circa 30 minuti o comunque fino a che il polpo non sia diventato tenero.

Terminata la cottura scolatelo, tagliatelo a piccoli pezzetti e mettetelo in una ciotola. Aggiungete quindi le foglie di rucola, e condite con olio di oliva, sale e pepe quanto basta.

Portare in tavola in una bella ciotola oppure in ciotoline monoporzione.