L’ obesità è una condizione caratterizzata da un accumulo eccessivo di grasso corporeo.

Negli ultimi anni, tale problema ha avuto una crescita costante e decisamente preoccupante, poiché non coinvolge più soltanto gli adulti ma anche i più piccoli.

Problemi anche piuttosto importanti di sovrappeso sono stati riscontrati sempre di più tra i bambini e gli adolescenti. In Italia, in particolare, un bambino su dieci soffre di obesità, con una maggiore prevalenza nel centro sud.
Si tratta di un dato sicuramente allarmante, poiché alcune delle patologie conseguenti sono ipertensione, diabete di tipo 2 e problemi cardiovascolari.
Tra le principiali cause troviamo una cattiva alimentazione, associata ad una ridotta attività fisica o a fattori genetici, mentre alcuni casi sono legati ad alterazioni ormonali come ipertiroidismo o disfunzioni surrenali.
La chiave per combattere questa condizione è la prevenzione, basata sul controllo del peso attraverso una dieta equilibrata e uno stile di vita sano. Svolgere attività fisica è importante, ed è suggerita almeno tre volte a settimana, purché sia fatta con esperti capaci di elaborare le necessità e le capacità del bambino.

Così come nello sport, anche dal punto di vista alimentare è fondamentale farsi seguire da uno specialista in grado di creare un percorso che garantisca ottimi risultati ottenuti con serenità.
Rivolgiti al Dott. Giuseppe Pisano per costruire uno stile di vita sano per il tuo bambino!

Una delle malattie renali più diffuse è il rene policistico.

Durante il decorso di questa patologia i pazienti sviluppano, in entrambi i reni, delle cisti che progressivamente aumentano in numero e dimensioni, fino a causare la perdita totale di funzionalità renale.

I primi sintomi ad essere avvertiti sono dolori lombari, presenza di sangue nelle urine e comparsa di ipertensione arteriosa.

Per rallentare il progresso della malattia si utilizzano approcci farmacologici, ma un ruolo fondamentale viene assunto dal fattore nutrizionale. Non esiste una vera e propria dieta specifica per il rene policistico, tuttavia alcune abitudini alimentari aiutano a migliorare le condizioni dei reni.

La Terapia Nutrizionale si basa sulla diminuzione degli alimenti proteici, soprattutto di origine animale, e del sale, favorendo verdura e frutta.

Bere molta acqua è di grande aiuto, non solo perché favorisce la produzione di urina attraverso la quale si eliminano i prodotti di scarto, ma anche per limitare i rischi di disidratazione. Dunque l’ ideale sarebbe bilanciare una sana dieta mediterranea, che eviti l’eccesso calorico e proteico, limitando soprattutto il consumo di carni rosse.

Per una dieta sana e su misura per te, rivolgiti ad un professionista. Contatta ora il dott. Giuseppe Pisano. 

Spesso, i piaceri della tavola sembrano essere in conflitto con quelle che sono le principali regole della salute. Tutti noi, infatti, sappiamo che per mantenerci sani e in forma, abbiamo bisogno di limitare cibi fritti, dolci, o grassi.

Esiste tuttavia un’alimento grasso che non soltanto non compare sulla lista nera, ma che è anche riconosciuto come uno degli alimenti più salutari del mondo, quasi alla stregua di un farmaco. Stiamo parlando dell’Olio Extravergine di Oliva.

L’agenzia americana FDA (Food and Drug Administration, ovvero Agenzia per gli alimenti e i medicinali) ha per l’appunto confermato le proprietà terapeutiche e farmacologiche dell’olio di oliva, che nell’alimentazione assume un ruolo di primo piano circa la prevenzione e la lotta a diverse patologie.

Si tratta dunque di un’ottima notizia per chi segue una dieta mediterranea ed anche per i nostri produttori.

Perché l’olio di oliva fa così bene?

È già noto e scientificamente provato che seguire la dieta mediterranea sia il miglior modo per vivere più a lungo e per prevenire malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Tra i diversi alimenti compresi in questo regime alimentare, ce n’è uno il cui consumo collega tutti i paesi affacciati sul Mediterraneo, ed è l’olio extravergine di oliva come principale fonte di grassi.

Ricerche del passato, poi confermate, attribuivano i benefici dietetici dell’olio di oliva al suo alto contenuto di acido oleico, dalla potente azione antiinfiammatoria. Si tratta di un acido grasso contenuto oltre il 70% nelle cultivar italiane.

Inoltre, l’olio di oliva contiene dei componenti minori detti Polifenoli, tipici delle olive da cui ricaviamo l’olio. Tra le proprietà principali di questi componenti, annoveriamo l’attività antinfiammatoria (che è alla base di tutte le malattie cronico degenerative); attività interessanti su dei piccoli RNA che producono proteine protettive per l’organismo; attività di modulazione del sistema ossido-riduttivo (nel senso che mantengono le cellule in uno stato non troppo ossidato, né troppo ridotto). Tutto ciò fa sì che chi assume olio extravergine di oliva come principale fonte di grassi sia meno esposto a rischio di patologie quali arteriosclerosi, tumore, e malattie neurodegenerative.

Tutelare ed assumere le diverse varietà di olio extravergine di oliva è fondamentale per preservarne tutti i benefici. Ognuna di esse, infatti, è in grado di accendere diversi geni nel nostro organismo, e di attivare quindi delle risposte antinfiammatorie, antitumorali, di prevenzione del diabete e di sensibilità all’insulina.

Due cucchiai di olio extravergine di oliva al giorno, oltre a quello utilizzato per il condimento, rappresenta un prezioso aiuto per la nostra salute.
Ma attenzione: non basta assumere olio extravergine di oliva per stare bene. Tale raccomandazione va infatti considerata in un contesto alimentare sano e controllato, che non preveda eccessi.

Per maggiori informazioni, contatta Nutrizione Pisano.

La carenza di ferro è una condizione che colpisce un terzo della popolazione mondiale.

Ciò nonostante, a causa della difficoltà a riconoscerne i sintomi, è ancora trascurata e sotto diagnosticata.

I sintomi, infatti, appaiono slegati tra loro: frequenti mal di testa, fragilità di unghie e capelli, stanchezza, irritabilità, colorito pallido, scarsa concentrazione e maggiore esposizione alle infezioni.

Nelle donne, più soggette a questo tipo di disturbo, la carenza di ferro può essere causata da perdite eccessive di sangue dovute a cicli mestruali abbondanti, insufficienza renale cronica, scompenso cardiaco e malattie croniche intestinali. Un apporto nutrizionale non adeguato, derivante dallo scarso consumo di alimenti ricchi di ferro, contribuisce fortemente a peggiorare questa condizione.

Per prevenirla e curarla, oltre all’assunzione di preparati a base di ferro, si consiglia quindi una modifica della dieta. Gli alimenti che meglio si prestano a questo tipo di esigenza sono le carni rosse, soprattutto le interiora come il fegato, o anche il pesce e le uova, tuttavia si raccomanda di assumere questi alimenti accompagnandoli con cereali, verdura e frutta. È favorito anche l’uso di erbe aromatiche che non sono solo fonti naturali di ferro, ma aiutano a mantenere elevata l’acidità dell’ambiente gastrico che consente un migliore assorbimento del ferro.

Ogni anno, il 26 novembre, si celebra la Giornata della Carenza di Ferro, un’ occasione per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di riconoscere tempestivamente i sintomi di questo disturbo e di parlarne con il proprio medico di fiducia

Mangiare bene è la regola fondamentale per una vita lunga e in salute. Ma quanti controllano le etichette alimentari presenti sugli alimenti che si acquistano?
Le etichette sono state rese obbligatorie dall’UE nel 2011 su tutti i cibi confezionati, allo scopo di ottenere un elevato livello di tutela della salute per i consumatori, assicurando il diritto all’informazione. Tuttavia, ad utilizzare questo prezioso strumento, secondo i dati del dipartimento di Scienze e Politiche ambientali della Statale di Milano, non è che la metà circa dei consumatori.
Si tratta di un dato che dimostra quanto poco ci si informi su ciò che si assume, e su come la metà dei consumatori non curino la propria alimentazione con consapevolezza.

Infatti, il controllo regolare delle etichette, che ovviamente devono essere sapientemente interpretate, possono aiutare ad evitare molti errori.
Diversi esempi ce li fornisce l’endocrinologo e specialista in Scienze dell’alimentazione Lelio Morricone, alla guida della Nutrizione clinica e Prevenzione cardiovascolare dell’Irccs Sant’Ambrogio-Galeazzi di Milano.

1) È noto che è consigliabile assumere poco sale. Meglio evitare allora gli alimenti con più di 1,2 grammi di sale per 100 grammi di prodotto.
2) Gli ingredienti devono essere descritti sull’etichetta in ordine decrescente. Se in una crema alla nocciola il primo ingrediente è lo zucchero e la nocciola è al terzo posto a meno del 13%, mentre in un’altra la nocciola è il primo ingrediente con oltre il 45%, è facile capire quale delle due fa meno male.
3) Lo zucchero spesso è nascosto sotto altre voci: sciroppo di glucosio, sciroppo di fruttosio, maltosio, amido di mais, sciroppo di cereali, destrosio, fruttosio. Pertanto non bisogna fermarsi alla generica scritta «senza zucchero», ma leggere attentamente. La dose giornaliera consigliata è di 25 grammi al giorno.
4) Per gli alimenti integrali è meglio scegliere i prodotti con la scritta «farina integrale», significa che è ottenuta direttamente dalla macinazione del seme intero. Se invece leggiamo: «farina di frumento 00, crusca di frumento» vuol dire che di integrale c’è poco e che la farina è raffinata.

L’aumento inesorabile delle patologie legate ad una cattiva alimentazione sono la prova che è necessario puntare su un’alimentazione più sana e consapevole, a partire dagli acquisti. Oltre 18 milioni di italiani sono in sovrappeso e 5 milioni obesi. Fra i 6 e i 17 anni pesa troppo quasi un bambino su tre. Rispetto al 2001 il tasso di obesità è raddoppiato. Chi è in sovrappeso raddoppia la probabilità di ammalarsi di diabete: ne soffrono 3,7 milioni di italiani (più 70% in 18 anni). Aumenta il rischio ipertensione e malattie cardiache: il colesterolo alto colpisce il 21% dei maschi ed il 23% delle femmine.
Così come per l’alcool e per il tabacco, si rende necessaria una campagna di sensibilizzazione da parte

Uno studio rivela i rischi legati ad un’alimentazione scorretta

Una morte su cinque, a livello globale, è causata da una cattiva alimentazione.
È quanto emerge da uno studio pubblicato su The Lancet, a dimostrazione di come una dieta povera di cereali integrali e vegetali e ricca di sale e zucchero, possa avere un impatto determinante sulla salute dell’individuo.
A contribuire alla ricerca, sono stati circa 130 scienziati, provenienti da quasi 40 Paesi del mondo, coordinati da Ashkan Afshin dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) dell’università di Washington negli Usa.
In particolare, il gruppo ha concentrato l’attenzione sui legami fra alimentazione e patologie croniche, quali malattie cardiovascolari e diabete, ed è risultato che mangiare male uccida più del fumo, della pressione alta e di qualunque altro fattore di rischio.

Una dieta sbagliata è infatti stata responsabile, solo nel 2017, di 10,9 milioni di morti, contro gli 8 mln di decessi associati al tabacco e i 10,4 mln da ipertensione. Non solo: ad un regime alimentare scorretto sono stati imputati anche 225 milioni di anni persi per morte prematura determinata da una patologia o perché vissuti con disabilità.
Il rischio – avverte Afshin, partecipe al progetto – riguarda trasversalmente tutti gli individui, indipendentemente da età, sesso e status economico.

L’appello, dunque, è quello di porre un’attenzione primaria alla propria dieta, evitando quanto più possibile alimenti poco sani e introducendo cibi amici. La figura del nutrizionista, da questo punto di vista, risulta fondamentale non solo per capire quali sono i cibi migliori per il nostro organismo, ma anche per pianificare una dieta personalizzata, su misura per le proprie esigenze, al fine di ricavare solo il meglio da ciò che si assume.

A coprire più della metà dei decessi associati ad una cattiva alimentazione sono innanzitutto il basso apporto di cereali integrali e frutta, contro un alto consumo di sodio; al secondo posto, invece, vi è la cattiva abitudine di consumare molta carne rossa, carni lavorate e bibite zuccherate. In poche parole, è più importante dare spazio ai cibi sani, piuttosto che limitare l’uso di quelli malsani.
Gli scienziati che hanno partecipato al progetto fanno appello, oltre che ai singoli, anche alle Istituzioni e al mondo dell’Industria, che ha bisogno di cambiamenti radicali per adeguarsi a quella che sta a tutti gli effetti diventando una vera e propria emergenza.

Il Dott. Giuseppe Pisano sarà presente, in qualità di nutrizionista, ai Master dell’AMPGourmet

Mercoledì 3 Aprile, presso Pizzagourmetin in Via Caracciolo, a partire dalle 10:30, avranno luogo i Master dell’AMPGourmet, l’unica scuola di alta formazione per pizzaioli e manager di pizzeria del centro-sud. L’obiettivo dei Master dell’Accademia dei Maestri Pizzaioli, fondata da Giuseppe Vesi, è quello di formare i professionisti del settore, trasformandoli in pizzaioli e manager “gourmet”. Fondamentale, in questo passaggio, la piena consapevolezza dei prodotti trttati, della gestione di un locale, inteso come pizzeria contemporanea, e l’acquisizione di ogni tipo di nozione, teorica e pratica, per diventare un pizzaiolo e un gestore di locale gourmet, nel rispetto e nella esaltazione della ricetta tradizionale della pizza napoletana classica.

Il Dott. Giuseppe Pisano, da sempre attento alla valorizzazione del territorio e di tutte le potenzialità che esso ha da offrire soprattutto nel settore gastronomico, sarà partecipe all’evento, insieme ad altre rinomate personalità del settore di Campania e Lazio.

Lunedì 11 Febbraio, ore 12:00, il Dott. Giuseppe Pisano sarà in diretta su ONDA WEB RADIO.


In compagnia di Susy Giannalavigna, conduttrice del Programma sull’Estetica e #beauty, il Dott. Giuseppe Pisano parlerà di alimentazione e fornirà preziosi consigli di salute e benessere per tutti gli utenti in ascolto.

Non mancare all’appuntamento! Sintonizzati su Onda Web Radio!

Come ti immagini con qualche chilo in meno?
Divertiti a scoprirlo, con Nutrizione Pisano!

Per dimostrare che una dieta sana e regolare può davvero cambiare la tua vita, Nutrizione Pisano ti propone un gioco divertente ma esemplificativo: ti mostrerà, a partire da una tua foto, quale trasformazione può avere il tuo corpo grazie ad un’alimentazione equilibrata e su misura per il tuo organismo. 

Non tutti sanno che il cibo che assumiamo può davvero fare la differenza per la qualità della nostra vita. Lo dimostrano studi scientifici che riportano dati molto preoccupati circa la questione obesità in Campania, soprattutto per i più piccoli!

Nutrizione Pisano, quale punto di riferimento per i settori di nutrizione, salute e benessere, intende perciò sensibilizzare il pubblico non solo circa i rischi dell’obesità, ma anche sulle opportunità che una vita più sana può offrire: un rapporto migliore con il proprio corpo; una forma ideale che fa emergere la migliore versione di noi stessi; ma soprattutto un maggiore livello di salute e benessere. Partecipa anche tu!

Inviaci la tua foto e scopri la migliore versione di Te!

Conoscere la propria composizione corporea, nell’ambito di una dieta o di un programma di preparazione sportivo, è fondamentale per poter valutare con precisione il piano alimentare più adatto alle specifiche esigenze ed ai risultati che si intende raggiungere.


Tra i parametri più importanti di cui bisogna tener conto per mantenere il corpo sano e in forma, vi è la quantità di acqua corporea.
Per renderci conto dell’importanza di tale valore per il nostro organismo, ci basti pensare che un neonato ha un’idratazione pari all’80%, mentre nel caso di una persona molto anziana, la percentuale si aggira intorno al 50%: appare quindi chiaro che invecchiare non è altro che un lento disidratarsi.


Inoltre, la fisiologia afferma che una carenza d’acqua, sia intracellulare (ICW), che extracellulare (ECW) compromette il buon funzionamento di qualunque attività del nostro organismo.


Ecco perché è fondamentale mantenere un appropriato livello di acqua corporea, che per un uomo adulto di circa 70 Kg, dovrebbe essere pari a 45 litri.
È importante precisare che lo stato di idratazione del corpo non è direttamente collegato alla quantità di acqua che si beve, in quanto l’equilibrio idrico è regolato da diversi fattori tra cui l’osmosi o la concentrazione di sodio e potassio.


L’importanza dell’idratazione assume un valore ancora più importante nel caso dello sportivo: già solo con una diminuzione del 2% d’acqua a livello intracellulare, infatti, c’è il rischio di compromettere seriamente la prestazione dell’atleta.

Per monitorare il proprio livello di acqua corporea, oggi è possibile sottoporsi alla Bioimpedenziometria (B.I.A), una metodologia sicura e non invasiva, dai risultati precisi.
Scopri di più a questo link.

Per una consulenza nutrizionale, contatta Nutrizione Pisano.