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Acqua nel corpo, perché è importante misurarla

Conoscere la propria composizione corporea, nell’ambito di una dieta o di un programma di preparazione sportivo, è fondamentale per poter valutare con precisione il piano alimentare più adatto alle specifiche esigenze ed ai risultati che si intende raggiungere.


Tra i parametri più importanti di cui bisogna tener conto per mantenere il corpo sano e in forma, vi è la quantità di acqua corporea.
Per renderci conto dell’importanza di tale valore per il nostro organismo, ci basti pensare che un neonato ha un’idratazione pari all’80%, mentre nel caso di una persona molto anziana, la percentuale si aggira intorno al 50%: appare quindi chiaro che invecchiare non è altro che un lento disidratarsi.


Inoltre, la fisiologia afferma che una carenza d’acqua, sia intracellulare (ICW), che extracellulare (ECW) compromette il buon funzionamento di qualunque attività del nostro organismo.


Ecco perché è fondamentale mantenere un appropriato livello di acqua corporea, che per un uomo adulto di circa 70 Kg, dovrebbe essere pari a 45 litri.
È importante precisare che lo stato di idratazione del corpo non è direttamente collegato alla quantità di acqua che si beve, in quanto l’equilibrio idrico è regolato da diversi fattori tra cui l’osmosi o la concentrazione di sodio e potassio.


L’importanza dell’idratazione assume un valore ancora più importante nel caso dello sportivo: già solo con una diminuzione del 2% d’acqua a livello intracellulare, infatti, c’è il rischio di compromettere seriamente la prestazione dell’atleta.

Per monitorare il proprio livello di acqua corporea, oggi è possibile sottoporsi alla Bioimpedenziometria (B.I.A), una metodologia sicura e non invasiva, dai risultati precisi.
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