I legumi sono fondamentali per avere un’alimentazione completa e variegata.
In cucina sono un alimento versatile, che si presta a tantissimi tipi diversi di preparazioni.

Tra i benefici più importanti troviamo un elevato contenuto di fibra alimentare, sia di quella insolubile che facilita lo svuotamento dell’intestino (sono ottimi per chi soffre, ad esempio, di stipsi), sia di quella solubile che rallenta l’assorbimento di glucosio, colesterolo e grassi, risultando quindi un alimento particolarmente prezioso per i diabetici e per chi ha problemi di trigliceridi e colesterolo alti.
Soprattutto quelli secchi, contengono molti minerali: calcio, ferro, potassio, fosforo e silicio, ma la concomitante presenza di fitati (sostanze antinutrizionali che si legano ai minerali) ne limita l’assorbimento.
Sono poveri di grassi, ricchi di proteine anche se dal valore nutrizionale medio perché risultano carenti di aminoacidi solforati (cisteina e metionina) presenti in buona dose, invece, nei cereali come frumento, riso e mais.

Se accoppiamo, quindi, legumi e cereali, quello che otteniamo è una integrazione proteica ben equilibrata poiché gli aminoacidi che mancano ai legumi sono forniti dai cereali.

In ultimo i legumi sono sazianti, il che li rende buoni alleati per chi sta seguendo delle diete.

Non facciamo l’errore di utilizzarli solo nel periodo autunnale o invernale: anche nelle stagioni calde sono ottimi.
Le insalate a base di questi alimenti, rappresentano una soluzione ideale quando il caldo estivo ci tiene lontani dai fornelli, e, inoltre, si possono arricchire con ingredienti a piacere in base a ciò che abbiamo in casa, creando piatti unici, gustosi e freschi.

Anche le insalate, però, vanno preparate rispettando il giusto equilibrio dei nutrienti e scegliendo sempre ingredienti di buona qualità, preferibilmente freschi e di stagione.
Qualche idea?

    • INSALATA DI CECI, ORZO, POMODORI E CAROTE;
    • INSALATA DI FAGIOLI NERI, MAIS, POMODORI, AVOCADO E CIPOLLA ROSSA;

    • INSALATA DI LENTICCHIE, POMODORINI, CETRIOLO E CIPOLLA ROSSA.

 

Ricco di vitamine e antiossidanti, l’avocado è un frutto che va introdotto regolarmente nella nostra dieta!

Sono infatti presenti, infatti, numerose sostanze benefiche per la nostra salute, come carotenoidi (primo tra tutti il betacarotene), la vitamina E (un potente antiossidante liposolubile) e il betasitosterolo, una sostanza che aiuta a ridurre i livelli di colesterolo “cattivo” (LDL).

Oltre al potassio, tra i minerali non mancano il calcio, potente alleato delle ossa, e il magnesio necessario per i muscoli, il cuore e il cervello.

Tra le vitamine, sono presenti in quantità importanti quelle del gruppo B, sazianti, rigeneranti del sistema nervoso e antistress.

L’avocado è anche fonte di colina, una sostanza anticolesterolo e utile per la memoria, e di luteina, un antiossidante che protegge occhi e vista.

Dell’avocado si consuma la polpa, mentre buccia e nocciolo non sono commestibili.

In Italia non è particolarmente utilizzato come frutto fresco da mangiare solo; al contrario, sembrano in continua diffusione le ricette che lo utilizzano come ingrediente. Ad esempio:

  • Salse (come la famosissima guacamole);
  • Macedonie di frutta;
  • Ingrediente per contorni o piatti unici, come l’insalata di mare, i gamberetti bolliti, il sushi, l’insalata di pollo, i sandwich estivi ecc
  • Ingrediente per piatti corposi, come gli arrosti di carne e alcuni piatti di cacciagione.

Si utilizza quasi esclusivamente crudo poiché, se riscaldato, tende a rilasciare sostanze amare che sovrastano il gusto naturale degli alimenti accompagnati.

Le proprietà
  • Snellente e antiossidante. Possiede proprietà dimagranti che ne fanno un potente alleato per chi segue diete. Inoltre, particolarmente importanti sono le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, che fanno sì che possa contrastare efficacemente il grasso addominale così come l’eccesso di radicali liberi e, di conseguenza, il processo di invecchiamento cellulare.
  • Utile contro ipertensione, ritenzione idrica e cellulite. Grazie al suo elevato contenuto in potassio, questo frutto è utile contro l’ ipertensione, così come in caso di ritenzione e cellulite, proteggendo l’apparato cardiocircolatorio e drenando il sistema linfatico.
  • Ideale per digerire bene e contrastare la stipsi. L’avocado è utile anche a chi soffre di cattiva digestione e a chi ha l’intestino pigro in quanto le sue fibre contrastano la stitichezza.

Contattaci per sapere come inserire correttamente questo frutto nella tua dieta!

 

Anche l’alimentazione riveste un ruolo fondamentale per stimolare la concentrazione e la memoria. Evitare cibi ipercalorici con molti grassi che richiedono un notevole impegno da parte della digestione e che quindi favoriscono la sonnolenza. Ecco quindi alcuni consigli generali:

Colazione del mattino. L’ errore più comune per perdere la concentrazione e agevolare la sonnolenza è certamente non fare la colazione del mattino. Una colazione a base di pane e marmellata, latte o yogurt, oppure salata sostituendo il latte e lo yogurt con Grana Padano è fondamentale per caricarsi dell’energia necessaria per affrontare le fatiche della scuola.

Pesce azzurro. Le proprietà del pesce nel migliorare la memoria sono ben note e non rappresentano solo un luogo comune. Il contenuto di acidi grassi fondamentali per il sistema nervoso, come gli Omega-3 e tra questi il (DHA) presente nella maggior parte dei pesci, sono essenziali per la corretta funzione neuronale e possono aiutare a incrementare la concentrazione utile per studiare in modo più efficiente.

Frutta secca . Come il pesce, la frutta secca come ad esempio mandorle, pistacchi e noci contengono alti livelli di acidi grassi essenziali che aiutano il cervello a funzionare in modo ottimale. Le noci contengono inoltre una buona quantità di ferro che fornisce ossigeno al cervello e aumenta la prontezza mentale e la capacità di immagazzinare le informazioni. La frutta secca rappresenta un ottimo spuntino sano ed energetico.

Cereali integrali . Mangiare troppi carboidrati raffinati, come il pane bianco e la pasta può portare a sonnolenza e lentezza mentale, nemici dello studente. Pertanto, scegliere i cereali integrali può determinare l’effetto contrario ovvero potenziare la memoria.

Frutta. La frutta, ricca di acqua, sali minerali e vitamine aiuta a migliorare le abitudini di studio e il rendimento scolastico. Non solo, contiene anche antiossidanti che migliorano la funzionalità della memoria. La frutta può essere utilizzata come spuntino. In particolare la mela ricca di quercitina e i frutti rossi ricchi di antocianine che hanno effetti significativi sulla salute e le funzioni del cervello. Inoltre riducono il livello di tossine nel flusso sanguigno, e contengono anche fitonutrienti e antiossidanti che favoriscono il flusso di sangue al cervello e migliorano l’attività neurologica.

Verdura . Anche le verdure sono ricche di sali minerali, vitamine e antiossidanti. In particolare le verdure crocifere (broccoli, cavoli e cavoletti…) sono considerate un cibo alleato della memoria. Questo perché contengono un’elevata quantità di acido folico, che previene l’invecchiamento mentale e favorisce lo sviluppo delle potenzialità mnemoniche del nostro cervello.

Cioccolato fondente . Il cioccolato, in particolare il cioccolato fondente ha numerosi effetti benefici sul nostro organismo e può aiutare a sviluppare le capacità di apprendimento. Il cioccolato agisce a livello dell’umore dando la giusta carica per continuare una sessione di studio intensa.

Legumi . I fagioli, i ceci e le lenticchie contengono notevoli quantità di proteine e di acido folico che alimentano il cervello aiutano a ricordare le informazioni e permettono di studiare più velocemente senza appesantire.

 

 

La frutta è fondamentale nell’alimentazione di grandi e piccini durante l’intero arco dell’anno. In particolar modo, è durante la stagione calda che assume un ruolo ancora più importante.
In estate, soprattutto in presenza di caldo afoso, i nutrienti della frutta costituiscono un toccasana per alleviare le insidie del caldo e rappresentano un apporto fondamentale di sali minerali per reidratare l’organismo.

Infatti, aumentare il consumo di frutta, come quello della verdura, d’estate rappresenta una strategia per prevenire i colpi di calore e gestire al meglio le alte temperature, garantendo una costante idratazione e l’introduzione di principi nutritivi fondamentali per aiutare il corpo a difendersi dall’afa.

Ma quali sono i principali frutti estivi?

Le pesche
Sono ricchissime di acqua e fibre, sono ipocaloriche e contengono elevate quantità di vitamina C e di betacarotene. Ne esistono numerose varietà, come pesche noci, percocche o percoche, tabaccaie, saturnine, tutte utili per contrastare i radicali liberi grazie alla presenza di antiossidanti. Sono benefiche anche grazie ai principi diuretici e moderatamente lassativi;

Le albicocche
Sono ipocaloriche, contengono calcio, potassio e magnesio, nonché elevati livelli di betacarotene che stimola la produzione di vitamina A e aiuta la pelle a prepararsi per il sole;

Le fragole
Sono succose e particolarmente digestive, contengono vitamina C in abbondanza che agevola l’assorbimento del ferro e incentiva la produzione di collagene, proteina responsabile di fortificare i capillari e prevenire la formazione delle rughe. Sono anche ricche di acido folico e acido salicilico che agisce nel rafforzamento del sistema immunitario e fa bene alla microcircolazione;

Le ciliegie
Sono ricche di flavonoidi che rendono questo frutto un alleato per contrastare l’invecchiamento cellulare, sono diuretiche e lassative. Contengono le vitamine A e C oltre a calcio, ferro, fosforo, magnesio e potassio. Intervengono positivamente nella produzione di insulina e di melatonina;

L’anguria
È il frutto estivo per eccellenza, è composta per il 90% da acqua, rappresentando un alimento molto idratante e dissetante. Contiene licopene, un antiossidante naturale, e notevoli quantità di potassio fondamentali nella stagione calda per contrastare la ritenzione idrica. Il suo apporto calorico è bassissimo (100 gr per 30 calorie) tanto da essere presente in molte diete dimagranti. Oltre al betacarotene e a numerosi sali minerali, il cocomero contiene un amminoacido che aiuta a prevenire l’ipertensione, la citrullina;

Il melone
Si rivela un frutto da consumare in abbondanza, anche grazie alle sue proprietà idratanti e all’apporto di antiossidanti, sali minerali, vitamina C e folati. Questo frutto è una riserva di betacarotene, in grado di stimolare la produzione di melanina e di ottenere un’abbronzatura ottimale proteggendo l’epidermide dai danni provocati dai raggi UV;

Le prugne
Sono molto efficaci per regolare il transito intestinale e ridurre il colesterolo cattivo, limitando l’assorbimento di grassi, sono anche diuretiche, ricche di antiossidanti e di proprietà depurative;

Le nespole
Questi frutti dal gusto particolare contengono vitamine, (A, B e C) fibre e vantano proprietà antinfiammatorie e diuretiche. Sono ipocaloriche e favoriscono un notevole senso di sazietà che aiuta molto durante le diete dimagranti;

I fichi
Sono ricchi di acqua ma anche di zuccheri, contengono molto calcio, polifenoli, fibre e prebiotici utili per il benessere della flora intestinale.

L’Endometriosi è una malattia che colpisce le donne, determinata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali fuori dall’utero.  In Italia, sono 3 milioni le donne che riscontrano questa anomalia, che determina nel corpo infiammazione cronica dannosa per l’apparato femminile e che si manifesta tramite forti dolori e sofferenze intestinali.

Un’alimentazione equilibrata e specificatamente basata sulle conseguenziali esigenze, aiuta a contrastare i problemi.
Nello specifico, quando si parla di dieta per l’endometriosi, ci si riferisce ad un regime alimentare che contribuirà in maniera determinante alla riduzione dei dolori e dell’infiammazione.

L’obiettivo principale è quello di migliorare la risposta insulinica e la sintomatologia globale dell’endometriosi, attraverso la combinazione di cibi antinfiammatori, disintossicanti e liberi di ormoni.

Anche se ogni profilo alimentare deve essere delineato in maniera personalizzata, esistono delle linee guida generali:

•    Bilanciamento tra omega-6 e omega-3
Aumentare il consumo di alimenti contenenti omega-3 come il pesce pescato e diminuire tutti quegli alimenti che contengono omega-6 come l’olio di girasole, ampiamente utilizzato nei prodotti da forno, nei prodotti confezionati, nelle merendine, nei biscotti. Quindi attenzione alle etichette! Attenzione anche a scegliere fonti proteiche di qualità poiché quelle derivanti da allevamenti intensivi hanno un più alto contenuto di omega-6 e un più basso contenuto di omega-3, più studi confermano che passando dall’allevamento al pascolo a quello intensivo si assiste a una notevole diminuzione degli omega-3, il contenuto dipende fortemente da cosa consuma l’animale.

•    Corretta gestione dell’insulina e dei carboidrati
Un’adeguata ripartizione dei carboidrati è di fondamentale importanza per garantire un’efficace secrezione di insulina, va ricordato infatti che i picchi insulinici promuovono l’infiammazione. Attenzione quindi non solo agli zuccheri ma anche ai latticini che sono alimenti insulinogenici e al carico glicemico complessivo del pasto.

•    Sostanze antinfiammatorie e antiossidanti
E’ utile apportare sostanze antinfiammatorie come curcuma, zenzero, verdura cruda e garantirsi un buon apporto di alimenti contenenti vitamina A, C, E e magnesio.

•    Attenzione ai disregolatori endocrini
Si tratta di sostanze che mimano l’azione dei nostri ormoni, interferendo con la produzione ormonale. Sono considerati responsabili anche dello sviluppo e della progressione dell’endometriosi. Purtroppo sono molto diffusi: dallo scatolame in latta, alle plastiche, ai pesci di grande taglia, ai pesticidi. Anche la soia è considerata un interferente endocrino e andrebbe evitata in caso di endometriosi.

Da non trascurare, in caso di endometriosi, è il ruolo della vitamina D che possiede proprietà antiproliferative, antinfiammatorie e immunomodulanti. Inoltre, la vitamina D è di fondamentale importanza nella fertilità: più studi dimostrano che migliora le possibilità di concepimento sia nel caso di una gravidanza naturale sia in un percorso di PMA.

Tuttavia, come già detto in precedenza, l’alimentazione per l’endometriosi deve adattarsi alla donna, alla sua sintomatologia, alla sua storia clinica ma anche alle sue esigenze sociali e lavorative.
Contatta il Dott. Giuseppe Pisano per creare un percorso alimentare su misura per te!

I dati rilevati nel 2019, dimostrano purtroppo che l’Italia è tra i paesi europei con i valori più elevati di eccesso ponderale nella popolazione in età scolare.
Infatti, 1 bambino su 3, nella fascia d’età compresa tra i 6 e i 9 anni, risulta essere in sovrappeso o obeso.

Nello specifico, le famiglie del Centro-Sud d’Italia, registrano un’incidenza maggiore del fenomeno.
Secondo i  dati più del 40% dei bambini campani sono in sovrappeso (di cui circa la metà in obesità) portando così la nostra regione al primo posto della classifica, seguita da Calabria e Puglia.

Ciò rappresenta quindi un campanello d’allarme, che deve indurci ad impegnarci per capire quali sono le motivazioni che spingono bimbi e adolescenti a mangiare così tanto.

Uno degli elementi da considerare è il rapporto degli adolescenti con TV e social network. Oltre a rappresentare la principale fonte di sedentarietà, attraverso questi due canali, siamo bombardati da talent a tema culinario e pagine Facebook e Instagram che pubblicano foto di panini, pizze, dolci, inducendo a consumare pasti ipercalorici in pub/pizzerie.
Inoltre, il lockdown con le relative restrizioni dovute alla pandemia, hanno chiaramente influito in maniera negativa.

Sul piano della prevenzione, l’educazione alimentare gioca quindi un ruolo fondamentale per un corretto stile di vita.
Imparare da bambini a preservare la propria salute attraverso una sana alimentazione, è il primo passo per condurre una vita in salute.

Non esistono regole rigide, né ricette infallibili, basta adottare semplici accorgimenti comportamentali; soprattutto, una volta sensibilizzati al problema, i genitori non devono mai demordere ed abbassare la guardia.
Alcuni consigli pratici indicati dal Ministero della Sanità Italiano, sono:

  • Abituare il bambino a tre pasti regolari: una colazione non abbondante ma sostanziosa, un pranzo ed una cena (non eccessivi), intervallati da uno spuntino a metà mattina ed una merenda al pomeriggio. Questo gli eviterà i “buchi” tra un pasto e l’altro e lo abituerà a non mangiare fuori orario.
  • Non premiare il bambino con troppi spuntini, specialmente se ricchi di zuccheri o comunque ipercalorici come merendine, gelati, bevande gassate, succhi di frutta, ma preferire frutta o yogurt.
  • Non insistere quando il bambino è sazio o non ha molta fame; potrebbe mangiare solo per far piacere alla mamma o per non essere sgridato; c’è il rischio di generare in lui un rapporto distorto con il cibo.
  • Limitare l’introito proteico e dei lipidi, alternando il consumo di carne, uova e formaggi, alimenti che non vanno mai somministrati insieme; preferire le proteine del pesce.
  • Abituare il bambino ai giochi all’aperto e all’attività fisica; questo è importante sia per un corretto sviluppo del corpo, sia perché in movimento il ragazzo brucerà molte calorie.
  • Rispettare i ritmi del sonno onde evitare l’instaurarsi di abitudini scorrette (sindrome dell’alimentazione notturna).

Per creare un percorso alimentare personalizzato, completo e sicuro, basato sulle esigenze specifiche del tuo bambino, contatta il Dott. Giuseppe Pisano!

In questi ultimi anni, si sta cercando di riportare sempre di più in primo piano il tema della salvaguardia del Pianeta.

Non tutti però si rendono conto che anche noi, attraverso le scelte che riguardano la nostra quotidianità, possiamo fare la differenza.
Un’opportunità che possiamo sfruttare per contribuire a ridurre l’impatto ambientale, consiste infatti nell’adottare scelte alimentari più sostenibili.

Ma cosa significa scegliere una dieta sostenibile?
Vuol dire consumare alimenti sani e nutrienti, privilegiando i cibi a km 0, con un occhio di riguardo a alla conservazione degli ecosistemi e della biodiversità.

Nello specifico, possiamo servirci di piccole e sane abitudini che ci permetteranno di preservare la nostra salute, oltre a quella del Pianeta:

  • Consuma meno e riduci gli sprechi.
    In Europa, si stima che ogni giorno si buttano via 88 milioni di tonnellate di cibo.
    Questo spreco si traduce in un’inutile consumo delle risorse naturali (acqua, suolo, carboni fossili) utilizzate per la produzione, la trasformazione e il trasporto degli alimenti che vengono gettati.
    La quantità maggiore di spreco alimentare, circa il 53%, è quello domestico, il che rende ancora più evidente il contributo che ciascuno di noi può dare per promuovere un mondo più verde e sostenibile.
  • Mangia più frutta e verdura.
    La produzione e commercializzazione di questi alimenti ha un impatto ambientale ridotto, soprattutto se la scelta ricade su frutta e verdura coltivata in zona, da agricoltura bio, nel rispetto della terra e della stagionalità di produzione. In particolare, frutta e verdura di stagione sono più buone e non richiedono energia per essere conservate.
  • Riduci il consumo di prodotti di origine animale e preferisci le proteine vegetali.
    In generale, la produzione di alimenti di origine animale richiede un maggior dispendio di risorse rispetto a quelle necessarie per i prodotti di origine vegetale e ha un maggiore impatto ambientale (sfruttamento delle risorse agricole, idriche e emissioni di CO2 ).
  • Scegli bene il pesce.
    Bisogna prestare attenzione alla provenienza e soprattutto imparare a diversificare il pesce che si acquista, evitando le specie sovrasfruttate.
  • Valorizza i prodotti locali.
    Scegliere prodotti di provenienza locale, ci permette di eliminare i danni  in termini di inquinamento, legati ai trasporti. Inoltre, così facendo potrai offrire il tuo sostegno alle piccole attività.
  • Opta per prodotti senza imballaggio.
    Scegli i prodotti sfusi, se possibile, oppure in formato famiglia, così da ridurre la proporzione imballaggi-contenuto.

Contattaci per maggiori informazioni!

Come tutti ormai sappiamo, condurre una vita sana che includa una regolare attività fisica è fondamentale per mantenere in buona salute il nostro corpo.

Tra le attività più comuni ritroviamo sicuramente la corsa e la camminata, entrambe con i loro pro e contro.
La scelta tra le due dipende indubbiamente dagli obiettivi che si vogliono raggiungere, ma anche dallo stato fisico e dalla salute in generale.

Correre è un’attività con un rischio di infortuni piuttosto elevato: più della metà dei runner incorrono almeno una volta in una lesione, oppure soffrono di problemi al tendine di Achille o di dolori dovuti allo stress fisico, come la fascite tibiale o plantare, ossia delle infiammazioni a carico dei muscoli delle gambe o dei piedi.

Camminare, invece, è un esercizio che comporta una bassissima probabilità di infortuni: solo l’1% si infortuna. Questo a causa del minor impatto con il suolo che implica la camminata rispetto alla corsa.

Tuttavia, altrettanto evidenti sono i benefici della corsa, se praticata costantemente. I runner abituali, infatti,  a parità di condizioni ed esclusi altri fattori, vivono più a lungo (la media è di 3,8 anni per gli uomini e di 4,7 per le donne), perché riducono notevolmente i rischi di malattie cardiovascolari.
Anche camminare con regolarità offre gli stessi benefici, ma con tempi più lunghi: 5 minuti di corsa al giorno, infatti, offrono gli stessi vantaggi di 15 minuti di camminata.
Inoltre correre fa bruciare più calorie rispetto alla camminata.

Quindi, per cosa optare?
La risposta, come in molti casi, è la moderazione. L’ideale per ottenere benefici, senza stressare eccessivamente l’organismo, è una corsa a ritmo moderato per due o tre volte alla settimana, compensata da circa 30 minuti al giorno di camminata.
In questo modo manteniamo sempre attivo il nostro corpo, permettendogli però di recuperare correttamente.

L’arrivo della primavera è, molto spesso, accompagnato da vari squilibri che riguardano la sfera fisica e psicologica. Sensazione di debolezza e “stordimento”, sono solo alcuni dei sintomi più di comuni, così come l’aumento dell’appetito.

Soprattutto in questo periodo, può succedere, infatti, di mangiare più del necessario e non in modo equilibrato.
Quando ciò accade, possiamo trovarci di fronte a meccanismi psichici che ci portano a soffrire di fame nervosa.

È chiaro che un soggetto già particolarmente stressato o debilitato, è più esposto al rischio di incorrere in questi sintomi, tuttavia, non ne sono esenti neanche coloro che mantengono uno stile di vita sano e regolare.

Quindi come possiamo intervenire per tutelarci?

Una vita troppo sedentaria, non fa altro che aumentare il desiderio di essere appagati dal cibo, di conseguenza diventa fondamentale praticare attività fisica di moderata intensità, regolare e costante.

Non dimentichiamoci di controllare l’idratazione bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno, sorseggiando anche fuori pasto. È molto importante anche implementare frutta e verdura fresca nell’alimentazione giornaliera, al fine di purificare il nostro corpo.

Sono da privilegiare le fonti di proteine magre come pesce, carni bianche, albume d’uovo, soia biologica, nonché alimenti già bilanciati come lo yogurt bianco magro, e bisogna limitare o evitare insaccati e carni lavorate.

Come condimento è bene prediligere olio extravergine di oliva e utilizzare come altra fonte di grassi polinsaturi la frutta oleosa 20-30 g al giorno, ad esempio 4-6 noci.

Tra i carboidrati è utile prediligere quelli a basso indice glicemico, come ad esempio cereali integrali, orzo, avena, quinoa, mentre è importante limitare in quantità e frequenza i carboidrati sfavorevoli, ovvero cereali bianchi raffinati (pane, pasta, riso e ortaggi amidacei come patate, zuccheri e dolci e bevande zuccherate).

Per creare un regime alimentare sicuro, efficace e soprattutto che rispetti tutte le tue necessità specifiche, affidati ad un professionista: scegli il Dott. Giuseppe Pisano!

Con l’avvicinarsi delle alte temperature, ritorna il desidero e l’esigenza di scoprirsi, ma anche l’incubo della cellulite.
Questo fastidioso inestetismo riguarda circa il 90% delle donne, poiché non risparmia nemmeno le più attente alla propria linea e al proprio benessere.

La comparsa è legata a diversi fattori, spesso correlati tra loro, tra cui accumulo di tessuto adiposo e di tossine, cattiva circolazione e disfunzioni ormonali.

Come nella maggior parte delle situazioni, condurre uno stile di vita sano, dettato da alimentazione equilibrata e regolare attività fisica, può fare la differenza.

La dieta anticellulite dovrà quindi concentrarsi sull’eliminazione del tessuto adiposo in eccesso e sulla disintossicazione dell’organismo. Possiamo servirci di alcuni alimenti in particolare, che sono in grado di agire sul microcircolo, rivitalizzandolo.

Come sempre, frutta e verdura sono i capisaldi, soprattutto quella ricca di vitamina C, che svolge un ruolo fondamentale in vari processi, tra cui nella protezione dei capillari.
Gli alimenti più ricchi di questa sostanza sono: alcuni frutti freschi (quelli aciduli, agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie ecc.), alcune verdure fresche (lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti ecc.), alcuni ortaggi freschi (broccoli, cavoli, cavolfiori, pomodori, peperoni) e tuberi (patate soprattutto se novelle).

Carciofo, finocchio, indivia, cicoria, cetrioli, ananas, melone, anguria, pesche e fragole, sono indicati anche per le loro proprietà diuretiche. Tutta questa frutta e verdura può essere consumata anche sotto forma di succhi, concentrati, tisane dimagranti e passati.

Un’altra abitudine molto importante è quella di dedicarsi un giorno a settimana alla dieta disintossicante (detox).
Il lunedì, in particolare, è il giorno più indicato poiché è quello successivo alla domenica, in cui spesso si opta per la tipica abbuffata.
Questa dieta si basa esclusivamente sull’assunzione di liquidi (tè, tisane, succhi di frutta) e vegetali.
Una bella sudata in palestra, magari accompagnata da una sauna o da un bagno turco rilassante, stimolerà ulteriormente l’eliminazione di tossine.

L’acqua rimane un elemento fondamentale. Una corretta idratazione è infatti una delle soluzioni più semplici ed efficaci per combattere la cellulite. Bisogna pertanto sforzarsi di consumare almeno un paio di litri di acqua al giorno.

 

Nonostante queste siano linee generali per contrastare il problema, ogni individuo ha caratteristiche specifiche differenti, per cui è importante adattare un modello di dieta personalizzato affinché sia efficace in maniera rilevante.
Crea un programma alimentare dedicato a te, rivolgendoti a Nutrizione Pisano!