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Topinambur: un tubero dalle mille proprietà.

Il topinambur è un tubero che trova un impiego limitato sulle nostre tavole, tuttavia è ricco di benefici.

È molto versatile in cucina e si presta a numerose ricette, dall’antipasto ai primi, ma anche in secondi e contorni. Puoi mangiarlo sia cotto che crudo, affettato sottilmente come un carpaccio o grattugiato.
Se crudo è bene affettarlo sottilissimo e condirlo con olio extravergine d’oliva e limone per esaltarne il sapore. Invece se cotto è preferibile la cottura al vapore per preservare i nutrienti.

Fonte di zuccheri, sali minerali e fibre, il topinambur ha proprietà digestive e toniche.
Non contiene glucosio ma fruttosio, infatti, rilevante è la presenza di inulina, un tipo di zucchero presente spesso come riserva nelle radici, costituito da fruttosio.  Questo glucide è ben tollerato dai diabetici ed è in grado di ridurre il colesterolo, favorendo la sintesi di alcuni minerali e vitamine.

Sempre grazie all’inulina, questo tubero regala un senso di sazietà che si prolunga nel tempo.
Può essere quindi un valido alleato nelle diete dimagranti.
In particolare, se associato a molta acqua, aiuta a regolarizzare l’intestino e a sgonfiare la pancia.
Inoltre è diuretico e contrasta la ritenzione idrica e la cellulite, grazie allo scarso contenuto in sodio.

Il topinambur è inoltre ricco di arginina, un aminoacido che agisce sull’attività dell’apparato linfoide intestinale, e di conseguenza, stimola il sistema immunitario.

L’assunzione regolare di questo tubero può aiutarti a riequilibrare il tuo intestino, favorendo la crescita di batteri utili a risolvere problemi di stitichezza, ma anche a ridurre la formazione di gas intestinali.

Tuttavia, la tanto preziosa presenza di inulina, può portare anche delle controindicazioni.
Se mangiato in grande quantità, il topinambur può dare fastidio a chi soffre di colon irritabile o meteorismo, provocando flatulenza e diarrea.
Il consiglio è quindi quelli di introdurlo nella dieta in piccola quantità e, se non si riscontrano fastidi, è possibile consumarlo anche 2 o 3 volte a settimana.

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