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Comfort food, come il cibo agisce sulle emozioni

Mangiare è già di per sè un’esperienza gratificante, che ci porta emozioni positive. Non si tratta soltanto di soddisfare uno dei nostri bisogni primari, ma anche di sperimentare sensazioni organolettiche piacevoli.

Alcuni cibi, nello specifico, possono offrire una sensazione di conforto e regalare emozioni legate al nostro passato o ai momenti speciali condivisi insieme a persone importanti. Soprattutto nei periodi festivi, quando le famiglie si riuniscono, è possibile sperimentare questa sensazione di comfort assaporando piatti classici che ci riconducono ad un passato più spensierato e sereno.
L’odore di una torta fatta in casa o del sugo della nonna è la tipica esperienza emozionale che ci porta a sentirci bene e a scaldarci l’anima.

Il comfort food è differente a seconda dell’individuo, proprio perché si tratta di un’esperienza molto personale e legata ai ricordi che abbiamo. Tuttavia, esistono dei tratti comuni a tutti i cibi considerati “comfort”, indipendentemente dall’età o dalla provenienza geografica: si tratta infatti, quasi sempre, di cibi caldi, come se la temperatura di ciò che mangiamo potesse scaldarci anche a livello emotivo, e a base di carboidrati e zuccheri. I carboidrati, infatti, agiscono sui livelli cerebrali di serotonina, che a sua volta influisce positivamente sull’umore.

Il neuroscienziato Antonio Cerasa, ricercatore presso il CNR e autore di Cooking Therapy, spiega:
“Spesso tra i comfort food prediletti ci sono gli alimenti consumati durante l’infanzia. Si tratta di un’esperienza cognitiva, che si sviluppa a livello della corteccia cerebrale e ci dà piacere nel momento in cui la viviamo”. Una reazione diversa rispetto a quella attivata dal food porn, “che agisce a livello sottocorticale ed è legato all’aspettativa, alle immagini che richiamano il bisogno di alimentarsi”.
Quest’ultimo caso è infatti più legato ad un piacere ancestrale, istintivo e incontrollabile, che ci porta a mangiare in modo quasi compulsivo, senza mai soddisfarci realmente. Si tratta di un’esperienza ben diversa da quella del comfort food, che invece rappresenta qualcosa di reale e gratificante, che ci fa sentire nutriti nel corpo e nell’anima.

Capire le emozioni che proviamo nell’atto di mangiare è fondamentale per avere un rapporto sano ed equilibrato con il cibo.
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