Il sovrappeso può far aumentare il rischio di soffrire di diversi disturbi. Se siete in sovrappeso o obesi, probabilmente siete a rischio di:
• diabete di tipo 2,
• coronaropatia e ictus,
• sindrome metabolica,
• determinati tipi di tumore,
• apnee nel sonno,
• osteoartrite,
• disturbi della cistifellea,
• sindrome del fegato grasso,
• complicazioni della gravidanza.
È possibile diminuire i rischi per la salute se si dimagrisce, se si fa un’attività fisica regolare e si mangia in modo sano.
Il modo più semplice per capire se siete in sovrappeso è valutare l’indice di massa corporea, che si calcola come rapporto tra peso (in chilogrammi) ed altezza al quadrato (in metri).
Un altro modo per scoprire se il vostro peso può provocare dei rischi per la salute è quello di misurarvi il girovita: questa, da sola, non è sufficiente per capire se siete in sovrappeso, ma indica se avete del grasso in eccesso nell’addome. È un’indicazione importante, perché il grasso in eccesso sull’addome può far aumentare i rischi in misura maggiore rispetto al grasso presente nelle altre parti del corpo.
Le donne con girovita maggiore di 90 cm e gli uomini con girovita maggiore di un metro con ogni probabilità corrono maggiori rischi di soffrire di disturbi connessi all’obesità.
Diabete di tipo 2
Il diabete di tipo 2 è un disturbo in cui il glucosio presente nel sangue è maggiore del normale. L’iperglicemia è una delle cause principali delle coronaropatie, dei disturbi renali, delle amputazioni e della cecità. Nel 2002 il diabete è stato la sesta causa di decesso negli Stati Uniti.
Negli Paesi occidentali il diabete di tipo 2 è la forma più frequente di diabete, spesso connessa all’età, all’obesità, ai precedenti famigliari dello stesso disturbo, al diabete gestazionale e alla sedentarietà. Il disturbo si manifesta con maggior frequenza in determinati gruppi etnici.
Diabete e sovrappeso
Più dell’85% dei pazienti che soffrono di diabete di tipo 2 è in sovrappeso, tuttavia non si sa con esattezza il motivo per cui le persone in sovrappeso corrano maggiori rischi di soffrire di questo disturbo. Probabilmente il sovrappeso modifica in qualche modo le cellule rendendole più resistenti all’insulina, l’ormone che stimola il prelievo di glucosio dal sangue alle cellule, dove viene usato per produrre energia. Se il paziente è insulino-resistente lo zucchero non riesce a raggiungere le cellule e quindi rimane in eccesso nel sangue, inoltre le cellule che producono l’insulina devono lavorare molto più del normale per mantenere normale il livello di glucosio nel sangue e quindi si deteriorano gradualmente.
È possibile diminuire il rischio di diabete di tipo 2 dimagrendo e aumentando l’attività fisica. Se soffrite di diabete di tipo 2, perdere peso e combattere la sedentarietà può servire per tenere sotto controllo il glucosio nel sangue e prevenire o ritardare le complicazioni. Perdere peso e fare attività fisica, inoltre, può anche essere utile per diminuire la quantità di farmaci antidiabetici. Il Programma per la prevenzione del diabete, un’approfondita ricerca clinica finanziata dal National Institutes of Health, ha rivelato che perdere anche solo il 5-7% del peso e fare attività fisica di intensità moderata per mezz’ora al giorno, 5 giorni a settimana, può essere utile per prevenire o ritardare la comparsa del diabete di tipo 2.
Ictus e coronaropatie
La coronaropatia è il malfunzionamento del cuore e della circolazione dovuto, in molti casi, all’indurimento e al restringimento delle arterie. Se soffrite di questo disturbo, probabilmente siete a rischio di:
• infarto,
• insufficienza cardiaca congestizia,
• arresto cardiaco,
• angina (dolore al torace),
• aritmia.
Durante l’infarto il flusso di sangue e ossigeno diretto al cuore si interrompe e il muscolo cardiaco subisce danni.
Durante l’ictus, il sangue e l’ossigeno non affluiscono normalmente al cervello, provocando la paralisi o addirittura il decesso del paziente. Le coronaropatie sono la principale causa di morte negli Stati Uniti, mentre l’ictus è la terza causa di morte.
Sovrappeso, infarto ed ictus
Chi è in sovrappeso corre un rischio maggiore di soffrire di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) alto e di colesterolo HDL (colesterolo buono) basso: entrambi sono fattori di rischio per le patologie cardiache e per l’ictus. Il grasso in eccesso, soprattutto quello addominale, può inoltre produrre sostanze che provocano le infiammazioni. L’infiammazione dei vasi sanguigni e delle altre zone dell’organismo può far aumentare il rischio di patologie cardiache.
Perdere dal 5 al 10 per cento del proprio peso può far diminuire il rischio di coronaropatie o di ictus. Se pesate novanta chili, è sufficiente dimagrire di cinque chili. Dimagrendo migliorerete la pressione, i trigliceridi e il colesterolo; potenzierete il cuore e la circolazione e diminuirete l’infiammazione in tutto l’organismo.
Sindrome metabolica
La sindrome metabolica è un insieme di fattori di rischio per le coronaropatie e il diabete, connessi all’obesità. Si soffre di sindrome metabolica se si hanno tre o più dei fattori di rischio sottoelencati:
• Girovita ampio. Per gli uomini “ampio” significa superiore al metro, mentre per le donne vuol dire maggiore di novanta centimetri.
• Trigliceridi alti o assunzione di farmaci contro i trigliceridi alti. Se i trigliceridi superano i 150 mg/dL sono considerati alti.
• HDL (colesterolo buono) basso, o assunzione di farmaci contro il colesterolo HDL basso. Per gli uomini “basso” significa inferiore ai 40 mg/dL, mentre per le donne inferiore ai 50 mg/dL.
• Ipertensione o assunzione di farmaci antipertensivi. La pressione è considerata alta se quella sistolica (il numero maggiore) è superiore ai 130 mmHg, mentre quella diastolica (il numero minore) è superiore agli 85 mmHg.
• Glicemia (a digiuno) alta o assunzione di farmaci per il controllo della glicemia. La glicemia è alta se supera i 100 mg/dL.
Chi soffre della sindrome metabolica corre un rischio circa doppio di soffrire di coronaropatie e un rischio cinque volte maggiore di soffrire di diabete di tipo 2. Si stima che negli Stati Uniti il 27 per cento circa degli adulti sia affetto da sindrome metabolica.
Sovrappeso e Sindrome metabolica
La sindrome metabolica è strettamente correlate all’obesità ed in particolare all’obesità addominale. Tra gli altri fattori di rischio ricordiamo:
• la sedentarietà,
• l’insulinoresistenza,
• la predisposizione genetica,
• l’invecchiamento.
L’obesità è un fattore di rischio per la sindrome metabolica perché aumenta la pressione ed i trigliceridi, fa diminuire il colesterolo buono e contribuisce all’insulino-resistenza. L’eccesso di grasso addominale pone rischi ancora maggiori.
È possibile prevenire la sindrome metabolica con una corretta gestione del peso e dell’attività fisica. Per i pazienti che già ne soffrono, dimagrire e combattere la sedentarietà può essere utile per prevenire o ritardare l’insorgenza del diabete, delle coronaropatie o di altre complicazioni.
Chi è in sovrappeso oppure obeso e soffre di sindrome metabolica dovrebbe cercare di perdere almeno il 10 per cento del proprio peso e di fare almeno mezz’ora di attività fisica di intensità moderata al giorno. È anche utile smettere di fumare, seguire una dieta sana e assumere i farmaci prescritti dal medico per la terapia dell’ipertensione o del colesterolo buono basso.
Tumori
Un tumore compare quando le cellule di una zona dell’organismo, ad esempio del colon, iniziano a crescere e a proliferare in modo incontrollato. Le cellule tumorali a volte possono iniziare a diffondersi in altre parti dell’organismo, ad esempio nel fegato. Il tumore è la seconda causa di morte negli Stati Uniti.
Sovrappeso e tumori
Il sovrappeso può far aumentare il rischio di soffrire di diversi tipi di tumore, tra cui il tumore del colon, dell’esofago e dei reni. Nelle donne il sovrappeso è correlato al tumore dell’utero e al tumore al seno post menopausale. Ingrassare in età adulta fa aumentare il rischio di soffrire di diversi di questi tumori, persino se non si è in sovrappeso né obesi.
La correlazione tra il sovrappeso e il rischio di tumore non è nota con esattezza. Probabilmente le cellule adipose rilasciano ormoni che influiscono sullo sviluppo delle cellule, causando il tumore; inoltre la dieta scorretta e la sedentarietà, due delle cause del sovrappeso, potrebbero contribuire al rischio di ammalarsi di tumore.
Cercare di non ingrassare può essere utile per non far aumentare il rischio di tumore. È possibile diminuire il rischio di tumore seguendo una dieta sana e combattendo la sedentarietà. Anche dimagrire può essere utile per diminuire il rischio, ma le ricerche in proposito non hanno ancora dato risultati certi.
Gravidanza
Il sovrappeso e l’obesità fanno aumentare il rischio di complicazioni della gravidanza sia per la madre sia per il bambino: le gestanti in sovrappeso od obese possono presentare maggiori rischi di:
• Diabete gestazionale (glicemia alta nel corso della gravidanza),
• Preeclampsia (ipertensione durante la gravidanza che può causare gravi problemi sia per la madre sia per il bambino se non viene curata),
• Parto cesareo o complicazioni del parto cesareo.
Le madri in sovrappeso od obese corrono maggiori rischi di mettere al mondo figli affetti da malformazioni del tubo neurale (malformazioni del cervello e del midollo spinale), nati morti, prematuri o troppo grandi per l’età gestazionale.
Sovrappeso e gravidanza
Le gestanti in sovrappeso corrono un rischio maggiore di soffrire di insulino-resistenza, glicemia alta ed ipertensione. (Si ha l’insulinoresistenza quando le cellule non reagiscono correttamente all’insulina, l’ormone che consente l’utilizzo del glucosio nelle cellule, che lo useranno per produrre energia. L’insulinoresistenza può provocare l’iperglicemia, cioè l’aumento del glucosio nel sangue.) Il sovrappeso fa anche aumentare i rischi connessi agli interventi chirurgici e all’anestesia, mentre l’obesità grave fa aumentare i tempi delle procedure operatorie e le emorragie.
Alcune ricerche hanno dimostrato che l’aumento eccessivo di peso durante la gravidanza (anche se non provoca l’obesità) è in grado far peggiorare i rischi. È fondamentale chiedere all’ostetrica o al medico quanti chili al massimo si possono prendere durante la gravidanza, per evitare complicazioni.
Le donne in sovrappeso o obese che desiderano avere un figlio dovrebbero chiedere al medico come fare per dimagrire prima della gravidanza. Se si dimagrisce prima della gravidanza, di solito si riesce a ridurre in modo significativo la possibilità di sviluppare complicazioni. Le gestanti in sovrappeso od obese dovrebbero chiedere al medico informazioni su come evitare di ingrassare troppo e sulle attività fisiche sicure durante la gravidanza.
Cercare di dimagrire dopo il parto può essere utile per minimizzare i rischi. Se durante la gravidanza si è sofferto di diabete gestazionale, dimagrire dopo il parto minimizzerà il rischio di ammalarsi di diabete in seguito.
Apnee del sonno
L’apnea nel sonno è un disturbo in cui il paziente smette di respirare per alcuni istanti durante la notte. Chi soffre di apnea nel sonno può soffrire anche di sonnolenza durante il giorno, di difficoltà a concentrarsi e persino di insufficienza cardiaca.
Apnea del sonno e sovrappeso
Chi è in sovrappeso corre maggiori rischi di apnea nel sonno, perché probabilmente ha del grasso in eccesso intorno al collo, che ostacola la respirazione. Se le vie respiratorie sono ostruite può essere difficile respirare, si può russare o si può verificare l’apnea; inoltre il grasso presente nel collo e nel resto dell’organismo può produrre sostanze che scatenano le infiammazioni, e l’infiammazione del collo è un fattore di rischio per l’apnea notturna.
Se si dimagrisce, di solito l’apnea notturna scompare o regredisce. Se si perde qualche chilo, la circonferenza del collo e le infiammazioni diminuiscono.
Osteoartrite
L’osteoartrite è un disturbo articolare molto frequente che causa l’erosione delle articolazioni e delle cartilagini (i tessuti che proteggono le articolazioni). L’osteoartrite, nella maggior parte dei casi, colpisce le articolazioni delle ginocchia, del femore e della parte bassa della schiena.
Sovrappeso ed osteoartrite
Se si è in sovrappeso c’è maggior pressione sulle articolazioni e sulle cartilagini, che quindi si consumano; inoltre i pazienti in sovrappeso possono avere in circolo una maggiore quantità di sostanze che scatenano le infiammazioni. Le infiammazioni delle articolazioni possono far aumentare il rischio di soffrire di osteoartrite.
Perdere almeno il 5 per cento del proprio peso può far diminuire il carico di lavoro delle ginocchia, del femore e della parte bassa della schiena, e ridurre l’infiammazione. Se soffrite di osteoartrite, dimagrire può essere utile per alleviare i sintomi.
Problemi della cistifellea
Tra i disturbi della cistifellea ricordiamo i calcoli biliari e l’infiammazione o infezione della cistifellea. I calcoli biliari sono piccoli ammassi solidi che si formano all’interno della cistifellea, sono costituiti principalmente dal colesterolo e sono in grado di provocare un forte mal di pancia, che di solito inizia dopo un pasto molto abbondante o grasso. Il mal di pancia può essere sordo o molto forte.
Sovrappeso e cistifellea
Chi è in sovrappeso corre un rischio maggiore di soffrire di problemi alla cistifellea, perché produce una quantità maggiore del normale di colesterolo, una sostanza simile ai grassi che si trova nell’organismo e rappresenta un fattore di rischio per i calcoli biliari. Nei pazienti in sovrappeso aumentano le dimensioni della cistifellea, che può non funzionare correttamente.
Dimagrire in modo molto rapido (più di un chilo e mezzo a settimana) o dimagrire molto può far aumentare il rischio di calcoli biliari. Se invece si dimagrisce di meno e più lentamente (da due etti e mezzo a un chilo a settimana) si hanno meno probabilità di soffrire di calcoli biliari. Il rischio di calcoli è minimo se si raggiunge il peso forma e si riesce a mantenerlo.
Steatosi epatica
La steatosi epatica si verifica quando i grassi si accumulano nelle cellule epatiche fino a causare lesioni e infiammazioni del fegato. In alcuni casi può provocare gravi danni al fegato, cirrosi (accumulo di cicatrici che impediscono la corretta circolazione nel fegato) o addirittura insufficienza epatica. La steatosi è per certi versi simile alle lesioni dovute all’alcol, però non è causata da quest’ultimo e può verificarsi anche nei pazienti astemi.
Sovrappeso e steatosi
Chi soffre di diabete e di prediabete (situazione in cui la glicemia è maggiore del normale, ma non raggiunge l’intervallo di valori tipico del diabete) corre un rischio maggiore di soffrire di steatosi. Chi è in sovrappeso ha maggiori probabilità di soffrire di diabete, tuttavia non si sa con esattezza perché alcuni pazienti in sovrappeso soffrono di fegato grasso mentre altri no.
Dimagrire e fare attività fisica può essere utile per tenere sotto controllo la glicemia, inoltre può far diminuire l’accumulo di grassi nel fegato e prevenire ulteriori lesioni. Chi è affetto da steatosi dovrebbe in ogni caso evitare l’alcol