Cavolfiore: una miniera di nutrienti.
Il cavolfiore molto spesso non viene apprezzato in cucina, ma non tutti sanno che questo ortaggio rappresenta una miniera di nutrienti che lo rendono prezioso per la salute.
È possibile fare una distinzione tra i cavolfiori, in base al loro colore. Il più comune è quello bianco, con le foglie verdi, ma esistono anche altre varietà.
- Cavolfiore verde: rimane verde perché le sue foglie non si chiudono del tutto. Per questo motivo, sviluppa la clorofilla, una sostanza molto importante per la produzione di emoglobina.
- Cavolfiore giallo: ricco di betacarotene, un importante antiossidante utile soprattutto alla salute degli occhi e della pelle.
- Cavolfiore viola: ricco di carotenoidi e antociani, che svolgono la funzione di antiossidanti. È proprio agli antociani che deve il suo colore viola. Si tratta di sostanze in grado di ridurre i radicali liberi, di proteggere i capillari e di prevenire le infezioni. Inoltre, esercitano un’azione di contrasto nei confronti dei processi cancerogeni.
I cavolfiori sono degli ortaggi con pochissimi grassi, ma con un ottimo contenuto di fibre che favoriscono il corretto funzionamento dell’apparato digerente, contrastando la stitichezza.
Ha un elevato potere saziante e solo 30 calorie per 100 grammi di prodotto crudo, quindi è utile inserirlo in una dieta dimagrante.
Le fibre che contiene, sono in grado di limitare e rallentare l’assorbimento intestinale degli zuccheri, per questo è considerato un ottimo alimento per chi vuole tenere a bada glicemia e colesterolo.
Inoltre, è ricco di vitamina K e antocianine che, insieme alla colina, sono un valido aiuto per le funzioni mentali e il sistema nervoso.
Essendo un ortaggio molto versatile, sono tante le soluzioni per preparare i cavolfiori: bolliti, al vapore, gratinati, in pastella, come ingredienti di minestre o sughi per la pasta.
Tuttavia, a causa della presenza di numerosi composti solforati, può essere poco indicato per chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile perché tende a favorire meteorismo e disturbi gastrointestinali.
Inoltre, la presenza di sostanze come le goitrine, invece, rende sconsigliato il consumo per chi soffre di ipotiroidismo, in quanto interferiscono con l’assorbimento e il metabolismo dello iodio, soprattutto se si sceglie di mangiarlo crudo.
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