Pasta integrale con pesto di zucchine e salmone: un primo piatto dal sapore delicato e sorprendente. Perfetto da mangiare sia caldo che freddo.
Ecco come prepararlo!

Ingredienti (per 2 persone):
– 160 gr farfalle integrali (o altro formato di pasta)
– 150 gr salmone affumicato
– 200 gr zucchine
– sale e pepe q.b.
– 3/4 foglie di basilico fresco
– uno spicchio di aglio
– due cucchiai di olio extravergine di oliva
– scorza e succo di limone q.b.

Preparazione
Per prima cosa lavare e tagliare le zucchine a rondelle. Trasferirle in una padella antiaderente con due cucchiai di olio extravergine di oliva e uno spicchio di aglio. Aggiungere anche una tazzina di acqua e far cuocere a fuoco medio basso fino a che le zucchine non risulteranno cotte. Una volta cotte frullare le zucchine con il basilico, il sale e il pepe e qualche goccia di succo di limone. Cuocere quindi la pasta e mescolarla, a fuoco spento con il pesto di zucchine. Aggiungere il salmone tagliato a strisce e mescolare ancora.
Il vostro pranzo è pronto!

Voglia di dolce?
Oggi proponiamo una versione meno calorica ma altrettanto golosa del tiramisù!
Ecco come prepararlo!

Ingredienti (3/4 porzioni):
– 150 gr biscotti senza zucchero
– un uovo
– 50 ml albume
– 50 gr eritritolo (in alternativa dolcificante ipocalorico a scelta)
– 240 gr yogurt greco bianco 0%
– cacao amaro q.b.
– due caffè espresso (allungati con acqua)

Procedimento:
Rompere l’uovo e separare la’albume dal tuorlo.
Aggiungere al tuorlo lo yogurt e circa metà dell’eritritolo e mescolare.
All’albume aggiungere l’altra metà di eritritolo e altri 50 ml di albumi. Montare a neve ferma e incorporare delicatamente al composto precedente, mescolando dal basso verso l’alto con una spatola.
A questo punto comporre il tiramisù alternando strati di biscotti senza zucchero inzuppati nel caffè (allungato con dell’acqua) con strati di crema allo yogurt e cacao amaro.
Mettere in frigo per almeno 2/3 ore.

 

In occasione di Marzo, mese dedicato alla sensibilizzazione dei Disturbi del Comportamento Alimentare, approfondiamo questa problematica, purtroppo molto diffusa e con un esordio sempre più precoce tra le fasce più giovani della popolazione.

Per DCA o disturbo del comportamento alimentare, si intende una patologia caratterizzata da un rapporto patologico con l’alimentazione e con il proprio corpo. Chi ne è affetto presenta una preoccupazione eccessiva per il peso e per le forme del corpo, e ciò è causa di profondo disagio.
Si tratta di un disturbo che emerge soprattutto durante l’adolescenza, in particolare nel genere femminile, ma può presentarsi in qualunque soggetto ed è una patologia da non prendere mai sottogamba.
Soffrire di un disturbo dell’alimentazione, di fatti, può sconvolgere la vita di una persona e limitarne molti aspetti di vita, come le relazioni, il lavoro e la vita sociale. Ogni ambito della vita inizia a ruotare ossessivamente attorno al cibo e alla paura di ingrassare e persino una cena con amici o occasioni felici come matrimoni e festività diventano ben presto fonte di ansia.

 

Quali sono i principali disturbi dell’alimentazione?
I principali disturbi dell’alimentazione sono

  • anoressia nervosa;
  • bulimia nervosa;
  • disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED);
  • Disturbi della nutrizione (feeding disorders);
  • Disturbi alimentari sottosoglia, categoria utilizzata per descrivere quei pazienti che pur avendo un disturbo alimentare clinicamente significativo, non soddisfano i criteri per una diagnosi piena.

Come si presentano i disturbi del comportamento alimentare?
I comportamenti tipici di un disturbo dell’alimentazione sono generalmente:

  • diminuzione del cibo ingerito;
  • digiuno
  • crisi bulimiche, ovvero ingestione di grandi quantità di cibo in poco tempo;
  • vomito per tenere sotto controllo il peso;
  • uso di lassativi e diuretici, per controllare il peso;
  • intensa attività fisica

NB: Alcune persone possono ricorrere ad uno o più di questi comportamenti, ma ciò non vuol dire necessariamente che esse soffrano di un disturbo dell’alimentazione. Ci sono infatti dei criteri diagnostici ben precisi che chiariscono cosa debba intendersi come patologico e cosa invece non lo è.

 

Una problematica diffusa ma difficile da affrontare
Sfortunatamente, solo una minima percentuale di persone che soffrono di disturbo dell’alimentazione chiedono aiuto. Ciò accade perché non sempre si riesce a comprendere di avere un reale problema, e si sente gratificata dalla perdita di peso e dai complimenti che riceve di conseguenza, rinforzando così l’idea di essere sulla strada giusta. Tuttavia, il problema diventa evidente quando la perdita di peso si fa davvero eccessiva, e ciò innesca un meccanismo complicato per cui amici e familiari percepiscono che qualcosa non va, ma non sanno come affrontare l’argomento.

Odiare il proprio corpo
Una delle caratteristiche maggiormente presenti nei DCA è l’alterazione della propria immagine corporea. Chi soffre di questo tipo di disturbi, percepisce il proprio corpo in modo alterato e non rispondente alla realtà, e ciò finisce per influenzare ogni aspetto della propria vita.
Spesso chi soffre di anoressia non riesce a giudicare il proprio corpo in modo obiettivo; l’immagine che rimanda lo specchio è ai loro occhi quella di una ragazza coi fianchi troppo larghi, con le cosce troppo grosse e con la pancia troppo “grande”. Per le persone che soffrono di bulimia nervosa l’angoscia può essere ancora più forte per il fatto che il fatto di perdere il controllo sul cibo fa percepire il peso corporeo (che molto spesso è normale) come eccessivo. Sia nell’anoressia nervosa che nella bulimia nervosa, la valutazione di sé stessi dipende in modo eccessivo dal peso e dalla forma del proprio corpo.
Spesso il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche, in particolare la depressione, ma anche i disturbi d’ansia, l’abuso di alcool o di sostanze, il disturbo ossessivo-compulsivo e i disturbi di personalità. Questo tipo di disturbi occupano uno spazio molto particolare nell’ambito della psichiatria, poiché oltre a “colpire” la mente e quindi a provocare un’intensa sofferenza psichica, essi coinvolgono anche il corpo con delle complicanze fisiche talvolta molto gravi.

Il ruolo del nutrizionista nei disturbi del comportamento alimentare
Il ruolo del nutrizionista nell’ambito dei disturbi del comportamento alimentare può essere decisivo, proprio perché tali disturbi originano dal rapporto che si ha con il cibo e con il proprio corpo. A causa di un’eccessiva importanza attribuita al peso e alla forma del corpo, nonché all’ossessiva idea di controllare questi aspetti, l’individuo rischia di danneggiare in maniera significativa la propria salute fisica e anche psicologica. Affrontare questa problematica richiede un intervento multidisciplinare, con la collaborazione di un nutrizionista, che si occuperà dell’aspetto nutrizionale, e di uno psicologo, che avrà il ruolo di sostenere e guidare l’individuo ad una maggiore consapevolezza circa il proprio problema.
In particolare, il nutrizionista punta a regolarizzare l’alimentazione attraverso l’adozione di linee guida alimentari più flessibili: una dieta sana e variegata, pasti regolari e comportamenti alimentari consapevoli e funzionali sono il punto di partenza per tutti i successivi cambiamenti.
Se pensi di soffrire di disturbi dell’alimentazione, sappi che la soluzione esiste ed è assolutamente praticabile. Chiedere aiuto ti permetterà di vivere meglio il tuo rapporto con il cibo, di apprezzare l’unicità e la bellezza del tuo corpo e di riacquistare la serenità in ogni aspetto della tua vita.
Non aspettare. Rivolgiti a Nutrizione Pisano per un consulto.

La domenica è il momento perfetto per concederci qualche delizia senza troppi rimorsi!
Oggi vi spieghiamo come preparare una golosissima crostata di fragole: un dolce alla frutta con pochi ingredienti e tanto gusto!

Ecco come prepararla!

Quantità per 1 stampo da crostata da 24 – 26 cm

Per la Pasta frolla:

  • 330 gr di farina ’00
  • 165 gr di burro morbido (che potete sostituire con 75 gr di olio di semi)
  • 130 gr di zucchero semolato
  • 2 tuorli piccoli
  • 1 uovo intero medio
  • buccia grattugiata di 1 limone
  • 1 bustina di vaniglia oppure estratto o bacello

Per la Crema Pasticcera:

  • 400 gr di latte intero fresco
  • 60 gr di panna liquida fresca
  • 6 tuorli medi
  • 150 gr di zucchero
  • 30 gr di farina ’00
  • 20 gr di fecola
  • buccia grattugiata di 1 limone
  • 1 bustina di vaniglia oppure estratto o baccello

Per Completare:
600 – 700 gr di fragole fresche o fragoline

Preparate la pasta frolla montando il burro morbido (oppure olio di semi) con zucchero, sale e vaniglia fino ad ottenere una crema spumosa; aggiungete infine le uova una alla volta, montando sempre con le fruste o planetaria a velocità alta fino ad ottenere un composto cremoso e compatto.
Aggiungete la farina con il lievito setacciato; compattate con spatola e poi con le mani spolverate di farina, impastando poco, il necessario per ottenere un panetto di frolla morbida che si stacca dal piano di lavoro.Se necessario aggiungete una spolverata di farina.
Sigillate in pellicola e riponete in frigo per 2 ore a rassodare.

Ora preparate la crema, montando i tuorli con zucchero e vaniglia per 3 minuti fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungete fecola e farina continuando a montare, per raggiungere una consistenza vellutata. A parte scaldate il latte con vaniglia e buccia tagliata doppia degli agrumi. Quando arriva ad ebollizione, eliminate le bucce e versate sopra la montata di uova. Abbassate la fiamma leggermente. Poi solo quando il latte buca le uova, girate velocemente la crema e contemporaneamente spegnete il fuoco. Infine versate subito la crema pasticcera in una ciotola, coprite con una pellicola a contatto e lasciate raffreddare.

Una volta raffreddata, stendete la frolla su un piano infarinato con l’aiuto di un matterello, ad uno spessore di circa 4 mm.
Poi imburrate e infarinate uno stampo per crostate (meglio se con fondo amovibile) e foderatelo con la pasta frolla. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e ponete in frigo per 30 minuti. Poi adagiate al centro del guscio della carta forno con dentro riso o fagioli secchi e fate cuocere a 180° per circa 30 minuti. Dopo i primi 15 – 18 minuti eliminate la carta da forno con il peso e procedete con la cottura. Quando tutte le basi sono fredde aggiungete la crema pasticcera nel guscio e guarnite con fragole!

Godetevi la vostra deliziosa crostata!